“Il comparto turistico ricettivo in provincia di Siena sta ripartendo lentamente, anche se purtroppo c’è ancora chi resta al palo”, spiega Filippo Grassi, presidente provinciale di Assoturismo Confesercenti. Così Confesercenti prova a sintetizzare il quadro complessivo per strutture alberghiere, agenzie di viaggio, guide turistiche e pubblici esercizi. “È un dato di fatto la diffusa volontà di voltare pagina, da parte sia dei residenti che dei visitatori che iniziano a tornare nel nostro territorio. Per la ristorazione questo è particolarmente tangibile nella clientela locale, che ha voglia di normalità ma non dimentica il recente passato. Si esce dunque, ma tutti chiedono il tavolo all’aperto. Il mese di maggio era partito con auspici molto incoraggianti, mentre a giugno il caldo ha iniziato a spostare una buona parte di clientela verso le località di mare nel weekend, non compensata per ora dagli arrivi di lungo raggio”.
La differenza tra giorni feriali e festivi spicca anche dalle indicazioni di hotel, b&b, affittacamere: “Qui si fa ancora molto ricorso al last minute, le prenotazioni crescono ad un ritmo piuttosto lento, è presto per parlare di decisa ripartenza. Si confida nelle prossime settimane, ma si naviga a vista”. La ripresa delle prenotazioni interessa in senso inverso anche le agenzie di viaggio attive nell’outgoing, che privilegiano nettamente destinazioni a corto medio raggio. Persiste una calma quasi piatta invece per le guide turistiche, per le quali i servizi erogati attualmente a famiglie italiane o europee corrisponde ad un movimento di bassa stagione. “È bene anche ricordarsi che tutto il comparto eventi è ancora pressoché fermo – aggiunge Grassi – le cerimonie torneranno possibili solo con l’ingresso in zona bianca, mentre discoteche e locali da ballo sono ancora in attesa di date e disposizioni certe, anche se l’incontro che ho avuto a inizio settimana come Fiepet a livello nazionale con il Sottosegretario alla Salute Andrea Costa ci lascia un moderato ottimismo. Nel complesso, comunque, appare innegabile che esigenze e atteggiamenti della clientela non potranno tornare esattamente come erano prima della pandemia: dunque, per fare impresa si dovrà tenerne conto anche in futuro”.