La prostituzione non si ferma ai tempi del coronavirus. E’ quanto ha potuto verificare la Polizia di Stato durante i controlli intensificati dal Questore di Siena proprio per prevenire e contrastare il diffondersi dell’epidemiologia. I controlli in borghese, in particolare, da parte dei poliziotti della Squadra Mobile vengono attuati per prevenire indebiti spostamenti dei cittadini che, in totale dispregio delle prescrizioni normative, costituiscono un rischio per la salute pubblica.
Evidentemente c’è un settore, quello della prostituzione in appartamento, che sembra non curarsi troppo delle limitazioni agli spostamenti. In effetti i poliziotti hanno notato durante i controlli che un uomo residente nella zona di San Miniato (Si), nel pomeriggio di ieri, dopo essere uscito di casa, è salito a bordo di un taxi, scendendo nei pressi di un appartamento, dove subito è entrato.
I poliziotti, intuendo che lo spostamento non era giustificato né da motivi di lavoro, né di salute né di necessità, lo hanno pedinato e poi hanno deciso di fare un blitz nell’appartamento per vedere cosa stesse accadendo. All’interno, oltre all’uomo, c’erano altre tre donne, straniere e regolari sul territorio nazionale, che hanno riferito di prostituirsi e di essere in attesa di altri clienti.
L’uomo, 54 anni, in preda al panico, prima ha riferito di essere andato in farmacia “per comprare un medicinale”, subito dopo, incalzato dagli inquirenti, ha ammesso di essere un cliente e di essersi recato nell’appartamento per consumare un rapporto sessuale. Accompagnato in Questura, per accertamenti è stato poi denunciato per l’inosservanza delle misure emesse dal Governo per contenere la diffusione del Covid-19.
Altri controlli sono stati effettuati in uniforme dagli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura, alcuni d’iniziativa e altri a seguito di segnalazione.
In particolare, nel pomeriggio, è stato fermato uno straniero di 36 anni, tunisino, a bordo della propria autovettura che, sprovvisto di autocertificazione, ha riferito di essere andato a far la spesa. Peccato però che dallo scontrino del negozio dove era indicato solo il prezzo di una confezione di uova, risultava un orario di ben due ore precedenti il controllo. L’uomo è stato quindi denunciato.
Altri quattro giovani sui vent’anni, 3 di nazionalità albanese e uno colombiana, sono stati denunciati perché stavano assembrati ai giardini di Taverne D’Arbia. I 4, peraltro già noti alle forze di polizia per i precedenti, erano stati segnalati al 113, alle 21.30 circa, da alcuni cittadini. Sono stati trovati dai poliziotti seduti sulle panchine in posizione ravvicinata, intenti a consumare bevande alcoliche.