La Cgil lancia l’allarme: “Novartis può vendere le attività senesi”

Novartis

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Nel gergo economico del settore con il termine big pharma si indicano quelle aziende farmaceutiche che per dimensioni occupazionali e fatturato ricoprono le prime 50 posizioni a livello globale.

Novartis non solo è una di queste, ma addirittura ambisce nei prossimi anni a diventare la number one della classifica. C’è però un rischio, secondo la Cgil. “Obiettivo, quello della casa farmaceutica svizzera, che potrebbe però richiedere il sacrificio di alcuni comparti; fra questi, l’area vaccini, produzione specifica dei siti senesi – Siena e Rosia (nel Comune di Sovicille) – dove attualmente lavorano circa 2.800 persone”.

“Dopo la vendita, con l’annuncio dalla sera alla mattina, della divisione diagnostici alla spagnola Grifols – spiega Marco Goracci, Segretario generale della FILCTEM CGIL di Siena – quelle che inizialmente sembravano solo ipotesi sono diventate una certezza: Novartis sta valutando, all’interno di una riorganizzazione complessiva delle proprie attività, la dismissione e conseguente cessione dei vaccini ad altre multinazionali interessate a sviluppare questo business”.

“D’altronde, quando nel 2006 Novartis subentrò a Chiron – prosegue il sindacalista dei chimici CGIL – si pose l’obiettivo nel medio periodo di diventare leader assoluto nella produzione di vaccini, ma a distanza di otto anni il gruppo di Basilea non è riuscito a scalare la classifica, risultando nell’ambito specifico forse il quinto produttore mondiale. Da qui la decisione del top manager di focalizzare l’attenzione futura su business ritenuti maggiormente in linea con il profilo aziendale, che vede nello sviluppo di prodotti più propriamente farmaceutici una sua più naturale collocazione”.

“Da quanto riferito localmente alle parti sindacali – conclude Goracci – entro il primo semestre 2014 Novartis darà seguito al progetto riorganizzativo, senza per questo escludere un riassetto interno che miri ad un più profittevole risultato operativo in termini economici. Qualunque sarà la decisione finale è necessario che si attivi in tempo utile un confronto sindacale indirizzato in primo luogo alla salvaguardia occupazionale di tutta l’attuale forza lavoro, compresi quanti operano all’interno dei siti senesi tramite le agenzie interinali, così da mantenere e valorizzare quel capitale umano portatore di conoscenze e competenze fondamentali per un polo di eccellenza come quello di Siena-Rosia”.