Al mostro di Pentolina piace la “Maria”

Sono tuttora in corso i conseguenti accertamenti finalizzati all’identificazione degli autori del delitto.

Nuovo sequestro di marijuana nel senese, che sembra essere un territorio adatto per questa particolare coltivazione. Nei giorni scorsi militari del comando provinciale della guardia di finanza di Siena hanno rinvenuto e sottoposto a sequestro diverse piante di cannabis collocate all’interno della “Riserva Naturale Alto Merse” in località Pentolina nel comune di Chiusdino.

La segnalazione era pervenuta da un cacciatore (precisamente un selecontrollore della zona Val di Merse), che nell’area boschiva di pertinenza aveva notato la presenza di quella varietà di piante non proprio tipica della zona. Difficilmente altrimenti, si sarebbe riusciti ad individuarle perché molto bene occultate all’interno della boscaglia e per raggiungerle occorreva percorrere un irto “viale tagliafuoco”, posto sulla sommità di una collina ricoperta di fitta vegetazione che ne nascondeva la presenza.

Le piante (circa una decina), rispondenti alla varietà cannabis e facilmente riconoscibili sia per la caratteristica forma della foglie e delle infiorescenze, sia per il forte odore da esse provenienti, tipico di detti vegetali erano di notevoli dimensioni (altezza media di cm. 150).

La piccola piantagione non era ovviamente spontanea, ed in effetti gli arbusti erano alimentati da un rudimentale congegno di irrigazione, manufatto, composto da una bottiglia di plastica ed un picchetto con tubicino e cipolla per l’alimentazione idrica a goccia.

Sono tuttora in corso i conseguenti accertamenti finalizzati all’identificazione degli autori del delitto, i quali rischiano gravi sanzioni, essendo la coltivazione abusiva di cannabis, penalmente sanzionata, anche laddove ne fosse dimostrata la finalità per uso personale.

Per appurare che non vi fossero ulteriori spazi coltivati con le stesse piante, essendo proibitivo rastrellare a piedi l’ampia area, è stato richiesto l’intervento di un elicottero del reparto operativo aeronavale della guardia di finanza di Livorno che ha sorvolato il teatro delle operazioni mediante perlustrazioni ricognitive e rilevamenti fotografici. La componente aeronavale della guardia di finanza collabora con i reparti ordinari integrando i dispositivi di prevenzione di tutti i traffici illegali (stupefacenti; tratta di esseri umani; contrabbando di merci; ecc.) e fornendo supporto alle azioni repressive dei reati nell’ambito delle finalità istituzionali del Corpo.