Il contatore del gas che non contava

Come tutti sappiamo, il trascorrere del tempo reca con sé un velo di malinconia. Il succedersi delle stagioni delimita infatti, il più o meno breve trascorrere della nostra vita, il piccolo spazio che ci è concesso al cospetto dell’eternità. Anche lo scorrere dei nostri contatori del gas, dell’acqua e della corrente elettrica, reca con sé un velo di malinconia. Ma, mentre nel primo caso si esprime quel che di inesorabile accompagna la nostra esistenza, nella seconda ipotesi una soluzione si può trovare, allo scopo di alleggerire lo spirito e le bollette. È quello che deve aver pensato Amelia (il nome è di fantasia), ventottenne residente a Colle Val D’Elsa. A seguito di una ispezione della Società senese che verifica l’efficienza degli impianti di distribuzione del gas, emergevano delle anomalie. Le capacità olfattive degli operatori erano attratte da uno sgradevole odore, derivante evidentemente da una qualche perdita, per quanto minima. Così, facendo maggiore attenzione a quell’impianto, si rendevano conto che qualcuno, forse all’insaputa della signora, aveva inopinatamente manomesso il suo misuratore dell’erogazione del gas, mediante l’inserimento di un corpo estraneo, che impediva al marchingegno di procedere al conteggio del numero dei metri cubi di metano effettivamente consumati. Una prima stima dei consumi nel periodo dal 14 aprile 2014 al 27 marzo 2016, consentiva di approssimare il consumo fraudolento in circa 1034 mc di gas, per un valore stimato di oltre 1500 euro. A questo punto entravano in ballo i Carabinieri della Stazione di Siena – viale Bracci, che acquisivano le perizie e le stime dei periti e dei responsabili della società, sequestravano lo strano trespolo metallico che aveva bloccato il contatore, sentivano a verbale le persone informate sui fatti, vale a dire chi aveva osservato le anomalie ed era anche in grado di fornire un servizio fotografico che documentasse lo strano artifizio. In sostanza, gli uomini della Benemerita ricostruivano la vicenda, concludendo che non era verosimile che il tutto fosse avvenuto all’insaputa della beneficiaria, signora Amelia, che comunque per un periodo aveva ridotto lo stress derivante dal periodico ed inesorabile avanzare di quei numeretti. Quell’effimera serenità verrà purtroppo interrotta dai Militari stessi che, a seguito della denuncia querela dei responsabili della società senese del gas e per le indagini svolte, dovranno denunciare Amelia alla Procura della Repubblica, Tribunale di Siena, per il furto di quei metri cubi di gas. Per lei è stato bello finché è durato, potrà sostenere e, non sarebbe la prima, che il tutto è avvenuto a sua insaputa, ma è davvero improbabile che qualcuno possa crederle.