Terremoto: “Uccisi da un campanile non sicuro”. La rabbia di Massimiliano Tuccio

In esclusiva su Sienanews l’intervista a Massimiliano Tuccio, senese d’adozione, che ha perso il fratello Andrea con i nipotini e la compagna sotto al campanile crollato ad Accumoli con il terremoto.

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Massimiliano Tuccio

“Sono cresciuto giocando per quelle stradine strette, tra i vicoli, nell’aria raccolta e buona della montagna, con mio fratello Andrea. C’è un solo anno di differenza, siamo cresciuti davvero insieme”.

L’immagine dell’infanzia felice che ha chiudendo gli occhi, non riesce a fargli trattenere le lacrime. Perché quando li riapre, Massimiliano Tuccio ha solo macerie e morte, davanti. E anche per un ragazzo forte come lui, che ha scelto la vita militare, questo dolore è troppo straziante. Massimiliano ha 35 anni, ha lasciato Accumoli quando ne aveva 18 per il servizio militare poi ha trovato la sua seconda famiglia a Siena: è caporalmaggiore capo del 186esimo reggimento paracadutisti Folgore, di stanza nella città del Palio e la sua fidanzata, Samantha Betti, è senese nelle radici.

Massimiliano Tuccio con la fidanzata Samantha Betti

Massimiliano Tuccio con la fidanzata Samantha Betti

Oggi Massimiliano, che con Samantha progettava il matrimonio “ma lo faremo comunque presto, mio fratello Andrea lo voleva tanto, ce lo diceva sempre che non vedeva l’ora di esserci” si trova invece a vivere una tragedia, compresa la madre che ha visto morire figlio e nipoti sotto al crollo e che si è sentita male. Mentre scriviamo, Massimiliano sta portando avanti il difficile compito del riconoscimento delle salme. A cominciare da quel fratello che il suo matrimonio non potrà mai vederlo. Lo troverà ad Amatrice, dove sono state portate tutte le vittime e dove lui, insieme al mesto e silenzioso viavai di familiari sta portando i vestiti per ricomporre le salme: per Andrea, per sua cognata e per i suoi nipotini. Dovrà guardali lui un’ultima volta.  Lo troverà, Andrea, accanto a Graziella, con la quale sono morti abbracciati, con il piccolo Riccardo di appena 8 mesi – la vittima più giovane del terremoto che ha squarciato il ventre dell’Italia – con Stefano, l’altro figlio di 7 anni. Li troverà lì, insieme, come sono morti, colpiti durante la notte dal campanile di Accumoli.

Andrea Tuccio e Graziella, nella foto rimasta intatta dopo il crollo

Andrea Tuccio e Graziella, nella foto rimasta intatta dopo il crollo

I due fratelli avrebbero dovuto ritrovarsi proprio questo fine settimana a Follonica, dove già si trovavano Massimiliano e Samantha: “Eravamo al mare – ci racconta Massimiliano – quando siamo stati chiamati all’alba di mercoledì per quello che era successo e, con Samantha, siamo partiti subito. Durante il viaggio ci aggiornavano le telefonate e i notiziari radio. Purtroppo, arrivato ad Accumoli, sapevo già cosa avrei trovato. Ma nessun video, nessuna foto, nessun notiziario rende l’idea della realtà. Di una madre che abita a venti metri di distanza e che ha visto suo figlio e i nipotini morire sotto i suoi occhi senza poter fare nulla, di un cumulo di macerie pesanti e grigie che ti si piazzano davanti agli occhi e tu cerchi di ricordare le cose belle, l’infanzia con Andrea, la spensieratezza. Ora il nulla”.

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“Ma dopo il dolore  dovrà esserci la giustizia” commenta con rabbia Massimiliano. Perché parlare di giustizia dove non esiste più nulla di un bel paesino di montagna? “Mio fratello e la sua famiglia sono stati uccisi dal crollo del campanile. Era stato ristrutturato dopo il terremoto de L’Aquila nel 2009, tanto che anche la caserma dei carabinieri che si trovava in piazza San Francesco (dove si trova il campanile) era stata spostata per eseguire i lavori di messa in sicurezza. Così come erano stati fatti uscire dalle loro case gli abitanti dell’area circostante. Dopo nemmeno un anno, i carabinieri ma anche le famiglie, compresa quella di mio fratello, sono stati fatti rientrare nelle proprie case ma quei finanziamenti per la ristrutturazione non erano serviti certo ad un lavoro eseguito con correttezza. Il problema non era della loro casa ma del campanile”.

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Il dolore e la rabbia, Samantha che gli sta vicino e lo sostiene. Perché l’amore è più forte di tutto, sempre. La ragazza è con lui mentre parliamo, è con lui mentre continuano le scosse – l’ultima all’alba di stamani ha distrutto l’unico ponte di collegamento con Amatrice – tanto che probabilmente potranno arrivare a fare il riconoscimento portati in elicottero. Per strada sembra impossibile ormai. Come se la tragedia, il dolore, i ricordi, la storia, queste montagne se li volessero tenere per sé. Immagine cristallizzata di una realtà che non esiste più. Ma anche in questo momento è lui che ha un pensiero per Siena: “per la grande vicinanza che mi è stata dimostrata dagli amici e dai colleghi paracadutisti, sostegno impagabile quando si è così vuoti”.

Intanto la procura di Rieti ha aperto un fascicolo unico con l’ipotesi di disastro colposo per fare chiarezza sui crolli che hanno interessato edifici ristrutturati recentemente, come la scuola di Amatrice, l’hotel Roma e, appunto, il campanile crollato ad Accumoli.

Katiuscia Vaselli