Due artisti raccontano l’uno il lavoro dell’altro: Laurie Fendrich e Peter Plagens a “StARTers”

Laurie Fendrich è una pittrice americana, visiting artist del Siena Art Institute per il mese di giugno. Peter Plagens, suo marito, è un pittore e critico d’arte e la accompagna nel suo soggiorno senese. Le loro vite si intrecciano da oltre trent’anni: perchè sono entrambi artisti, perchè sono sposati, perchè condividono lo stesso studio nella campagna a nord di New York. Conoscono l’uno il lavoro dell’altro come nessuno al mondo perchè l’hanno visto nascere, evolversi, prendere forma fino a diventare compiuto.

 

Da qui l’idea di raccontarsi insieme, martedì 26 giugno alle 18, al pubblico di “StARTers – Assaggi d’arte”. O meglio: di raccontare l’uno il lavoro dell’altro, condividendo con la platea del Siena Art Institute un tesoro di sensazioni ed emozioni accumulato in trent’anni di quotidiana familiarità e di reciproca conoscenza. Una chiacchierata a due voci in cui, ciascuno con il suo sguardo, forte di una prospettiva privilegiata e di una particolarissima sensibilità rispetto al lavoro del proprio compagno, offrirà una lettura unica dell’universo artistico dell’altro.

 

“Per tutta la vita – racconta Laurie del marito – Peter si è dedicato alla pittura astratta. I suoi quadri, per lo più di grandi dimensioni, fondono lirismo espressivo e forme classiche. Dagli anni ’70 ha iniziato a lavorare con continuità anche a piccoli collage dipinti, che contengono frammenti di fotografie e piccoli pezzi di carta colorata. I collage e i quadri rappresentano le due anime della sua ricerca di significato nella pittura”.

 

“La sua arte – dice Peter di Laurie – è un piccolo universo, racchiuso in tele di medie dimensioni, che riesce a condensare in un ridotto vocabolario di forme una straordinaria bellezza e un enorme carico di significato e di spunti di riflessione sulla dialettica tra ordine e caso. Il suo lavoro contiene anche un sottile richiamo alla storia dell’arte, dall’architettura classica fino al primo modernismo. Un percorso artistico in costante evoluzione, pur senza che la stessa Laurie persegua consapevolmente alcun cambiamento”.

 

Dopo questo originalissimo quarto appuntamento con “StARTers”, gli incontri d’arte del Siena Art Institute proseguiranno il 10 luglio con lo scultore statunitense Dean Snyder, summer resident artist del Siena Art Institute, seguito il 17 luglio dall’artista tedesco Stefan Schwabe, finalista del Premio Celeste 2011 per la sezione “Installazione/Scultura”, che proprio grazie alla partnership tra il Siena Art Institute e il network d’arte Celeste trascorrerà il mese di luglio a Siena in qualità di visiting artist.

 

Il 24 luglio chiuderà il calendario estivo di “StARTers” Nicoletta Braga, artista e docente presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, che nell’incontro dal titolo “L’arte come processo collettivo – esperienze personali e possibilità di condivisione”, illustrerà al pubblico la sua ricerca artistica incentrata sulle connessioni tra corpo e segno nelle relazioni individuali e collettive.

 

Tutti gli appuntamenti di “StARTers” si svolgono in via Tommaso Pendola, 37, a Siena, a ingresso libero e gratuito. Il calendario completo è disponibile sul sito www.sienaart.org

 

Laurie Fendrich e Peter Plagens

 

Laurie Fendrich è una pittrice americana, professore di belle arti alla Hofstra University di Hempstead, NY. I suoi lavori sono stati al centro di mostre personali e collettive in musei e gallerie d’arte internazionali. Nel 2011 la Ruth Chandler Williamson Art Gallery dello Scripps College di Claremont, CA, ha organizzato la retrospettiva “Sense and Sensation”, che è stata in mostra anche al Montana Museum of Art and Culture. Ha un blog d’arte e di cultura su “The Chronicle of Higher Education”, principale fonte di informazioni sui temi della cultura e della formazione per la comunità accademica internazionale (http://chronicle.com/blogs/brainstorm/author/lfendrich ).

 

Peter Plagens è un pittore americano i cui lavori fanno parte di collezioni pubbliche e private, tra cui quelle dell’Hirshorn Museum e del Baltimore Museum of Art. Ha collaborato come critico d’arte con quotidiani e riviste del calibro di Newsweek, Artforum., Art in America, Art Review, The New York Times, Los Angeles Times.