Il 2015 potrebbe passare agli annali della storia paliesca come quello ‘dell’articolo 98’ (… La Giunta Comunale, senza la partecipazione dell’Assessore delegato, e dopo aver preso visione delle proposte di sanzione e delle eventuali memorie difensive, delibera con contestuale motivazione da notificarsi alle Contrade interessate, ndr).
A memoria di chi scrive, infatti, mai nei tempi recenti si era visto modificare così tanto il contenuto delle proposte di sanzione elaborate dall’assessore delegato al Palio. Qualche censura, ammonizione o deplorazione tolta o aggiunta sì, è vero ma quando sono state notificate le sanzioni deliberate dalla giunta comunale non ci aspettava certo che fosse stata raddoppiata la pena per il fantino del Valdimontone Massimo Columbu. Che, dai cinque Palii di squalifica proposti (più uno, quello immediato dopo il Palio di luglio) si vede piombare sul groppone, in via definitiva, dieci Palii di squalifica (due più otto) senza tener conto dell’ammonizione che resta invariata.
In effetti, i cinque Palii (anzi sei) proposti dall’assessore Mazzini avevano lasciato tutti un po’ stupiti ma nessuno si sarebbe aspettato questa soluzione finale. Che, a voler dare una lettura diversa, non dimostra tutta questa unità d’intenti, questa coesione all’interno della giunta comunale. Insomma, se all’inizio la perplessità era su una pena ritenuta troppo leggera rispetto anche ai precedenti, l’attenzione si sposta adesso su una questione diversa e molto più politica. Dispiace (usiamo un eufemismo) anche che a rimetterci, in queste diatribe interne, sia il Palio.
Comunque, per il resto, rimangono invariate le ammonizioni per Andrea Mari detto Brio (che quindi trova confermata la squalifica per un Palio, per somma di ammonizioni) e per Francesco Caria detto Tremendo.
Invariate anche le deplorazioni per Leocorno e Civetta, una ciascuna, mentre si deve fare un passo indietro per la questione Nicchio – Montone. Perché nello stesso giorno sono uscite sia le proposte di sanzione per il Palio di agosto, sia le ‘condanne’ definitive per luglio. E, visto come sono andate le cose, la situazione potrebbe cambiare ulteriormente.
Nelle proposte relative ad agosto, infatti, troviamo una deplorazione per la Contrada del Valdimontone, analoga proposta per la Contrada del Nicchio, per il fronteggiamento. Quindi al Valdimontone rimangono, ad oggi, i due Palii di squalifica, la censura e dalla proposta di deplorazione si scende invece a una censura. Il che, se la giunta approvasse la proposta di deplorazione fatta per agosto, alleggerirebbe un po’ la posizione della Contrada.
Per quanto riguarda il Nicchio, la proposta di due deplorazioni e una censura a luglio si alleggerisce e di una deplorazione. Il che, sempre guardando ad agosto per cui l’assessore Mazzini ha proposto una deplorazione (che avrebbe portato a un Palio di squalifica) fa stare più tranquilla la Contrada dei Pispini.
Tornando alle proposte per agosto, troviamo per la Contrada dell’Onda una deplorazione per il fronteggiamento dopo la prima prova con la Contrada della Selva e un Palio di squalifica per il ‘fronteggiamento’ del dopo corsa con i torraioli.
Due le deplorazioni proposte per la Contrada della Torre: una per quel ‘fronteggiamento’, l’altra per “…aver tentato di aggredire il fantino dell’Oca cui veniva prestato soccorso presso l’autoambulanza della Pubblica Assistenza in via del Porrione, colpendo ripetutamente l’ambulanza stessa e coinvolgendo nell’aggressione i volontari in servizio”. Se confermate, considerando la deplorazione che già ha la contrada, scatterebbe un Palio di squalifica.
Ammonizioni, una a testa per cambio di posto, per il fantino della Contrada della Selva Giovanni Atzeni detto Tittia e per quello del Nicchio, Valter Pusceddu detto Bighino.
Entro il 30 novembre, d’obbligo, sapremo se la giustizia ‘del 98’ avrà fatto la sua parte anche per agosto. Si vede che dopo le recenti dichiarazioni del premier Renzi che ha paragonato certe situazioni politiche al Palio, si pensa di fare lo stesso. Ma non è così. Il Palio lasciatelo fuori dalla politica (e poi che politica…). Per favore.
Katiuscia Vaselli