Palio: la pioggia e l’attesa

Ci sono storie ed emozioni che si portano dentro da sempre e per sempre. Soprattutto se si ha la fortuna di nascere in questa terra gentile di Toscana. Cogliendo lo spirito del nuovo giornale, tanti giovani si stanno interessando e in diversi si avvicinano proponendo il racconto del territorio e della sua gente. E noi selezioniamo i migliori. Oggi vi proponiamo il contributo di due ventenni senesi. Lo pubblichiamo, primo di un lungo elenco che potrete leggere ogni settimana su Siena News.

 

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Non te la immagini di certo così, deserta, malinconica, quasi addormentata: è questa la Siena che oggi si prepara ad ammirare il Cencio. Una Siena che ogni anno, in questo giorno, appare come una signora bellissima e altera, splendente nel suo vestito più elegante; avvolta da quel manto ocra del tufo, protetta dal legno dei palchi, trepidante e coccolata da un sole che sembra prestarsi ad illuminarla più del solito.
Oggi però non è così, nel giorno del primo atto di un palio già difficile ed oscurato da mille vicissitudini anche il clima sembra contribuire a creare un’atmosfera diversa. Questo grigio che dalla tarda mattinata di oggi ha coperto i cieli senesi è quel colore tra il bianco ed il nero, è un colore quasi sospeso, come i cuori di qualunque persona che ami o abbia imparato ad amare questa “follia”.
Eh già perché da oggi il tempo si ferma e sembra scorrere lentamente, da oggi questa città è in un limbo di speranze, paure e desideri che non ha un preciso colore e che niente meglio di un grigio potrebbe descrivere. È diversa dal solito l’atmosfera, certamente, ma è ugualmente bellissima, perché nella solitudine e nel vuoto che quest’acquazzone si è portato dietro oggi forse c’è una chiave di lettura diversa: la pioggia, il grigio, il freddo, che sono peculiarità dell’inverno, un inverno da cui comunque Siena si sveglierà ed è abituata a svegliarsi. Sembra assurdo ma la giornata di oggi è un po la seconda sveglia dell’anno: perché è credenza popolare che la città dorma nell’attesa di quei giorni che due volte all’anno la scuotono e la risvegliano con il suono delle chiarine che accompagna e saluta questo spettacolo è quel suono sembra il primo vero suono della tua vita, l’unico e il primo che senti in tutta la giornata. Oggi però le chiarine sono state anticipate dai bubboli, dal rumore della pioggia che prepotentemente bagnava l’assalto e le lastre, che spazzava via il tufo e questi erano gli unici rumori che riuscivi a sentire.
Se avevi però la fortuna di passeggiare per i vicoli, anche quelli che si affacciano in Piazza vedevi gruppi di gente che mentre cercava di ripararsi dal temporale si affacciava comunque dalle fessure dei palchi e stava lì, ferma, immobile a contemplare un momento di rara bellezza. La pioggia cadeva incessantemente, i palchi, le staccionate e il verrocchino si bagnavano, l’anello di tufo lentamente si disgregava eppure Siena si mostrava nuda e bellissima e rimaneva comunque pronta al suo grande momento. Avremmo potuto continuare per ore a camminare, ma nei vicoli o nei bar stracolmi di gente il leitmotiv era sempre lo stesso, il problema più grosso era dove sarebbe stato presentato il Palio.
Lì, allora, nel nostro vagare sono cominciati i ricordi e c’è sembrato quasi un dejavù: il Teatro dei Rinnovati, le chiarine che suonano ed un applauso scrosciante che accoglie un Drappellone bellissimo e fuori la pioggia; sono passati tredici anni da allora. Ci siamo guardate e ci siamo immediatamente spiegate perché quel senso di attesa e sospensione non ci era poi così nuovo e ci siamo riscoperte innamorate di Siena sia in mezzo al sole che al grigio perché il suo bello è che tutto è uguale e magari già visto ma ogni volta ha sempre un sapore nuovo.
La stranezza di questo grigio ci è sembrata quasi un segno divino perché forse per uno strano “scherzo” del destino questa città sta aspettando che il Drappellone venga ad illuminare un grigio che non è solo apparente ma insito nel suo momento storico attuale, sta aspettando che venga a riaccendere l’oro del tufo e a lucidare i palchi. L’aria insolita è speciale che accoglie il Palio di Elisabetta Rogai testimonia che anche davanti ad un clima non propriamente estivo e ad una Piazza spogliata dal tufo, Siena non perde comunque la sua essenza e la sua trepidazione e vitalità davanti alla sua Festa. Sarà quel Palio che si svelerà alle 19 ad accogliere e racchiudere le aspettative di centinaia di cuori, ad illuminare Siena è da oggi sarà quel Drappellone il vero protagonista. La sua luce stasera illuminerà anche la notte di San Lorenzo, perché si sa è la notte i desideri e a Siena, in questi giorni, il desiderio è uno per tutti e fa brillare il cielo senese di una luce propria e incredibilmente intima.

Maria Vittoria
Vittoria