Via Sallustio Bandini: a lui dobbiamo la Biblioteca

Via Sallustio Bandini unisce via del Refe Nero con piazzetta Virgilio Grassi.
L’intitolazione risale allo stradario approvato nel 1871 e via Sallustio Bandini, da allora, ha il percorso che mantiene ancora oggi. Una curiosità: in questo stradario la via è denominata via “Salustio Bandini” con una elle sola.

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Nel campione del 1789 (e poi stradario del 1861) la situazione era più complicata. Dalla “piazzetta di S. Giovannino” (oggi Virgilio Grassi) fino alla “piazzetta S. Vigilio” la strada si chiamava via della Staffa; dalla piazzetta San Vigilio fino a via del Moro si chiamava via de’ Miracoli; dall’incrocio con via del Moro prendeva inizio via del Giglio, che oggi inizia dall’incrocio con via del Refe Nero.

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Sallustio Bandini era nato a Siena il 19 aprile 1677. Laureatosi in filosofia e diritto nell’Ateneo senese, intraprese, nel 1701, la carriera ecclesiastica. Fu presidente dell’Accademia dei Fisiocritici e con il suo “Discorso sopra la Maremma di Siena” (pubblicato postumo nel 1775) sostenne con forza le libertà di commercio dei proprietari terrieri. Lascia la sua immensa biblioteca (oltre tremila volumi) allo Studio senese e sistemati alla Sapienza divengono il primo nucleo dell’odierna Biblioteca degli Intronati. Morì l’8 giugno 1760.
Maura Martellucci
Roberto Cresti