Centro Sperimentale del Mobile: il presidente Massimo Guasconi traccia il futuro

Un nuovo presidente per il Centro Sperimentale del Mobile e dell’Arredamento di Poggibonsi: dopo 12 anni, Luigi Borri passa il testimone a Massimo Guasconi, attuale presidente della Camera di Commercio di Siena.

Un incarico prestigioso che va ad affiancarsi ad un ruolo già importante…
“Sono orgoglioso di questa nomina, per me una scommessa importante soprattutto perché il Csm è stato guidato e gestito fino ad oggi in maniera esemplare, tanto da portare risultati grandi risultati al manifatturiero in questo settore. Il plauso va quindi, prima di tutto, a chi ha gestito politicamente e operativamente la struttura. Il Centro ha sviluppato in questi anni tanti progetti sull’innovazione, sulla ricerca di nuovi mercati, così come nel campo della formazione. Progetti che vogliamo continuare a portare avanti, mettendo l’accento sul ruolo della struttura come punto di riferimento regionale, attraverso il polo di innovazione – futuro distretto – sui temi dell’innovazione e del trasferimento tecnologico. Con queste premesse mi accingo a mantenere il livello di progettualità, a valorizzare sempre di più la sinergie, a cercare di attivare nuovi canali e nuove esperienze con l’intento di portare successi all’ente e far crescere la sensibilità delle aziende del settore, non solo con progetti ma anche con le caratteristiche delle produzioni, certificazioni, brevetti, politiche che abbiano come obiettivo la tutela e lo sviluppo delle idee”.

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Tutto questo mantenendo in Valdelsa il cuore dell’attività…
“Il mio intento è quello. Come anche di attrarre novità, facendo sì che la Valdelsa torni ad essere uno dei poli di produzione e di attrattività più rilevanti nel panorama anche internazionale. Partendo dunque dalla grande tradizione, cercare di alimentare questa localizzazione e la filiera del mobile e del manifatturiero ma anche far sì che il Csm diventi incubatore di nuove idee, progetti, attività”.

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In sintesi mantenere e valorizzare ciò che il Centro Sperimentale fa da sempre: innovazione, formazione, internazionalizzazione…
“Certo. Il prodotto è già ottimo e anche di fronte a variazioni di interlocutori – la Regione all’indomani della tornata elettorale si appresta a ridisegnare anche gli strumenti e le attività tradizionali –per storia e competenze noi ci candidiamo a rimanere un riferimento. Dovremmo semmai essere pronti ad intercettare anche nuove proposte e su questo lavoreremo”.
Internazionalizzazione: si guarda con interesse ai Paesi Brics?
“Sì. Dovremo ascoltare, lo faremo presto, tutti gli imprenditori e comunque guarderemo anche mercati nuovi. Il rapporto sarà continuo con altre associazioni e imprenditori con esperienza, vorrò parlare con tutti loro per capire le esigenze e farò sempre riferimento a loro”.

Un lavoro importante, di continua attenzione ai cambiamenti degli scenari di mercato, che va ad affiancarsi al suo ruolo di presidente della Camera di Commercio di Siena. Quali i punti in comune?
“La matrice è la stessa che ha dato successo al Csm: il sistema camerale risulta, dimostrato ampiamente, piuttosto veloce nei procedimenti per via del continuo contatto con imprese. Manteniamo l’impegno ad essere tempestivi come nel privato. Viviamo ancora una fase di crisi economica anche se piccoli segnali di ripresa si iniziano ad avvertire, in modo particolare sull’export e le imprese saranno sempre più stimolate a lavorare sull’innovazione e su tutte quelle strategie utile a cogliere i segnali della ripresa”.
Torniamo alla Camera di Commercio: possibile una prima analisi della situazione per quanto riguarda, ad esempio, il flusso turistico sul territorio?
“Non abbiamo dati certi ma i numeri ci daranno conforto, soprattutto all’indomani delle grandi manifestazioni come il Palio o comunque legati alla bella stagione, quando il territorio offre il meglio”.
I dati nazionali presentati di recente, confermano in effetti un lieve incremento…
“Il 2014, dai dati Irpet, si è chiuso con un incremento e nonostante la criticità la nostra provincia ha registrato un dato positivo, in controtendenza col resto d’Italia. Da rivedere molto, ancora, l’offerta dei posti letto che è ampia rispetto all’occupazione. Un dato è certo, manca una giusta comunicazione”.
La comunicazione: oggi fondamentale ma da molti usata in maniera impropria, da molti altri non compresa nella sua reale importanza. Basti pensare a Expo 2015. Imbarazzante sotto l’aspetto comunicativo…
“Fare una buona comunicazione oggi significa essere sul mercato. Anche la nostra regione, per esempio, dovrà migliorarsi: il brand Toscana si vende da solo ma fino a un certo punto e non sarà sempre così, anzi”.

Comunque, dicevamo, dati in ripresa, anche se a piccoli passi?
“Qualche numero positivo, dal 2009, è tornato.Calano le ore di cassa integrazione anche per la fine degli ammortizzatori, i depositi delle famiglie sono tra i più alti della regione e stazionari, mentre calano i depositi. Diminuiscono le importazioni, aumentano le esportazioni soprattutto in mercati storici come gli Stati Uniti e anche l’Asia ma anche la Russia, si consolida il settore farmaceutico ma anche quello del turismo e del vino. I turisti sono più italiani che stranieri e aumenta la permanenza sul territorio, con una maggiore qualità di spesa”.
Russia? Nonostante l’embargo imposto da Putin?
“Gli importatori russi hanno incentivato le scorte, quindi i dati sono positivi. Il dato vero del Made in Italy, in questo senso, lo vedremo nel 2015”.
Entro l’estate è prevista la riforma della pubblica amministrazione: quali gli scenari?
“Ripartiremo da questa riforma e verrà ridisegnato tutto ma di fatto si tratta di populismo perché il sistema camerale subisce tagli ingiustificati: non sono questi gli sprechi, che rimangono nelle regioni a statuto speciale e anche altrove, le vere regole che andrebbero messe sarebbero quelle di fissare costi standard: si sbaglia tutti ma almeno sarà più difficile sbagliare se la riforma fatta con dati oggettivi. I tagli così, invece,vanno a danneggiare le imprese perché quelli camerali sono tutti soldi reinvestiti sul territorio. Nonostante i tagli subìti, abbiamo portato un bilancio positivo ma le imprese sentono la mancanza dell’ente. In tal senso, la voce delle imprese si sentirà sempre meno”.