#progettofolle02 : Antonio Cinotti e Francesca de Munari sono appena rientrati dal loro viaggio “per bene” in Burkina Faso. Cronaca e cifre di un grande lavoro
Venti ore di viaggio, 7 giorni trascorsi in Burkina Faso, 35 gradi di media, 85% umidità media, 1100 km percorsi in moto, 10 progetti di Bambini nel Deserto “toccati con mano”, 3650 € donati dagli “Elefanti Italiani” a Garage Italia. Ecco il #progettofolle02 in cifre.
Antonio Cinotti e Francesca de Munari sono appena rientrati dal loro viaggio “per bene” in Burkina Faso e sono rimasti particolarmente colpiti dalla realtà che hanno visto in questa settimana letteralmente volata passata assieme a Luca Iotti e Margherita Mansuino, rispettivamente presidente e consigliere di Bambini nel Deserto onlus. Assieme a loro per 4 giorni ci sono stati anche Roberto Parodi con Francesco Veneziani e Andrea Livio, giornalisti di Mediaset alle prese con la realizzazione di nuove puntate di “Born to Ride” che andrà in onda durante l’inverno su Italia 2.
Un viaggio un po’ folle, in un paese dai fortissimi contrasti, in cui Antonio ha guidato una vecchia Suzuki DR da enduro in carovana assieme agli altri bikers mentre Francesca, con Margherita, ha viaggiato su una jeep di appoggio visto che le moto, tutte abbastanza datate, sono arrivate in Burkina Faso via terra a gennaio dall’Italia e quindi hanno presentato alcuni problemi durante il lungo tragitto percorso.
Nel corso di questa folle settimana tra Ouagadougou, Bobo Dioulasso, Banfora e Nagreongo il gruppo è stato ricevuto dai responsabili dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione e Sviluppo, dal re tribale di Bobo Dioulasso, da un guaritore di Nagreongo davanti ad una folla incredibile e non sono mancati i momenti a fortissimo impatto emotivo.
Il fiore all’occhiello di Bambini nel Deserto in Burkina, tra i moltissimi progetti sviluppati negli anni tra cui forni, dighe, scuole, asili, dispensari medicinali, è però Garage Italia, una scuola di formazione per giovani meccanici completamente gratuita che aiuta a togliere dalla strada i ragazzi avviandoli ad una professione.
Una bellissima scommessa vinta da Luca Iotti, un progetto unico, finanziato anche dalla fondazione francese Motul Corazon, per una decina di ragazzi che passano così la giornata studiando la meccanica, ricevendo una alfabetizzazione di base e, dalle prossime settimane, anche rudimenti di informatica presso la scuola.
Il tutto quest’anno ha avuto un forte legame con la nostra città non solo per la provenienza dei due volontari andati a Ouagadougou ma anche perché, grazie alla disponibilità di Alessandro Gradi e Giacomo Mazzi degli Elefanti Italiani, l’intero incasso del raduno internazionale della Cagiva Elefant svoltosi durante l’estate a Siena, è andato a finanziare l’attività della scuola.
Per testimoniare il contributo sulla porta della scuola, in uno dei quartieri maggiormente disagiati della capitale burkinabè, è stato dipinto il logo degli Elefanti Italiani.
Nel corso del lungo viaggio Antonio e Francesca hanno avuto modo di documentare sui propri profili Instagram quello che vedevano con l’hashtag #progettofolle02, un modo per permettere di toccare con mano una realtà così lontana ma in cui il lavoro di molti italiani assieme ai locali contribuisce ad alimentare la speranza di un futuro migliori di quelli che sono un orgogliosissimo popolo di “uomini integri”, traduzione di Burkina Faso, nome che l’ex “Alto Volta” ha scelto nel 1984.