Ricordo la prima volta che ho fatto l’amore: era notte, era buio, ero solo.

Nelle autorevoli pagine dell’American Journal of Forensic Medicine and Pathology, non molto tempo fa, è stato pubblicato un articolo che riportava un caso decisamente sui generis: una ventiquattrenne tedesca trovata morta in bagno con in mano un vibratore. Da una prima lettura ingenua, potrebbero echeggiare nella mente di un qualunque lettore le parole della nonna: “Non toccarti! Potresti diventare cieco!”. Come si spiega che una tra le più antiche pratiche messe in atto dall’essere umano, testimoniata anche da reperti archeologici del 4000 a.c., si pensi alla statuina, raffigurante una donna che si masturba, rinvenuta a Malta nel tempio di Hagar Qim, possa indurre a tali conseguenze? Nel caso riportato dall’autorevole rivista scientifica, l’autopsia eseguita ha fatto un po’ più chiarezza e ha scongiurato ogni bigotta idea: l’afflusso di sangue, conseguente all’orgasmo, ha causato la letale rottura di un preesistente aneurisma.

Che cosa succede dunque durante la più piacevole tra le fasi della risposta sessuale?

L’orgasmo fa giungere a varie aree del cervello, circa trenta, tra le quali l’area del tatto, della memoria e persino del dolore, più sangue e una maggiore pressione, oltre a indurre il cuore al massimo dei sui battiti e a un aumento della tensione muscolare. Detto questo, che cos’altro avviene durante l’organismo? Nell’uomo lo sfintere della vescica urinaria si chiude, il lume dell’uretra alla radice del pene aumenta considerevolmente, avvengono contrazioni ritmiche dei condotti seminali, delle vescicole seminali, della prostata e dell’uretra interna, contrazioni dell’uretra con intervalli iniziali di 0,8 secondi e contrazioni dello sfintere anale. Infine, si ha l’eiaculazione (3-8 contrazioni con intervallo di 0,8 secondi), altre eventuali contrazioni minori del pene e l’aumento della respirazione, oltre a eventuali gemiti o grida.

Nella donna invece, è stato osservato l’aumento generale di tensione, l’eventuale spasmo della terza parte più esterna della vagina, contrazioni ritmiche (3-5-12 o più) della terza parte più esterna della vagina con un intervallo iniziale di 0,8 secondi, oltre a eventuali contrazioni della muscolatura perineale, contrazioni dell’utero, contrazioni dello sfintere anale, momenti di apnea e, come nell’uomo, eventuali gemiti o grida. Durante l’orgasmo inoltre, l’organismo produce i così detti ormoni del piacere (dopamina, endorfine e prolattina) che, in una fase successiva, inducono rilassamento e sonno.

Quanto è numeroso il popolo di coloro che si masturbano regolarmente?

Stime recenti suggeriscono che tra i 18 e i 29 anni lo fa l’81% dei maschi e il 60% delle femmine, tra i 30 e i 39 rispettivamente l’80% e il 63%, mentre tra i 40 e il 59 le stime scendono leggermente al 72% per i maschi e al 54% per le femmine, per poi calare ulteriormente negli anni successivi. Fatto sta, sia la stragrande maggioranza dei maschi che delle femmine, seppur in percentuali differenti, lo praticano tutta la vita. Se poi dovessimo includere anche i mentitori ai sondaggi, lascio a voi immaginare le stime! Condannata dalla bibbia, punita durante il medioevo e non discussa dalla scienza fino agli settanta del secolo scorso, fatta eccezione per gli studi di Kinsey, la masturbazione è rimasta nei secoli una pratica utilizzata sia dagli esseri umani che da diversi animali, come ad esempio gli elefanti, i pinguini, tartarughe ed altri.

Dunque, masturbarsi fa bene o male?

L’attuale letteratura non ha dubbi: chi la pratica regolarmente, come conseguenza dell’aumento dei globuli bianchi dati dell’attivazione del sistema immunitario, si ammala di meno e, alla lunga, vive di più e meglio. Il maggior numero di orgasmi, dati ovviamente anche dalla regolare attività sessuale oltre che dalla masturbazione, riduce il rischio di contrarre il tumore alla prostata negli uomini e influisce positivamente sull’emicrania e sui dolori mestruali nelle donne. In entrambi i generi, sono stati infine riscontrati maggiori livelli di benessere psicologico. Quindi, in altre parole, possiamo affermare che aveva ragione Woody Allen affermando che “masturbarsi è fare sesso con qualcuno che ami veramente!”.

Dott. Jacopo Grisolaghi
Psicologo – Psicoterapeuta – Sessuologo
Dottore di Ricerca in Psicologia
Psicoterapeuta Ufficiale del Centro di Terapia Strategica