Chiusi – Corso per anziani addetti allo scuolabus – incontro aperto sabato 10 ore 16

L’Associazione per i Diritti degli Anziani (Ada) di Chiusi ha
organizzato un incontro per confrontarsi sul ruolo che i volontari
ricoprono sullo scuolabus ed analizzare le situazioni di conflitto che si
verificano tra adulti e bambini nel tragitto da scuola a casa.
L’appuntamento per sabato 10 marzo, alle 16 nella Sala Conferenze San
Francesco di Chiusi Città. L’iniziativa, aperta a tutta la cittadinanza,
nasce all’interno del corso di formazione per volontari “Comunicare e
relazionarsi tra generazioni: un percorso per lo sviluppo di attività
comunicative”, che prevede trenta ore, finanziato dal Cesvot e realizzato
con l’aiuto del Comune, dell’Istituto comprensivo Graziano da Chiusi e
dalle varie associazioni del territorio (associazione Genitori per Chiusi,
Arci Solidarietà Provinciale di Siena, Volto Amico), che da gennaio si sta
svolgendo presso la nuova sede dell’Ada.

Secondo gli obiettivi di questo progetto, l’iniziativa di sabato serve a
creare un confronto, dando voce a tutti gli “attori” che ruotano attorno a
questo servizio. Oltre alle associazioni di volontariato parteciperanno,
dunque, rappresentanti del Comune, dirigenti scolastici, insegnanti,
genitori e gli stessi bambini. In questo contesto le docenti del corso (le
psicologhe Barbara Bertocci e Rosalba Raffagnino) svolgeranno il ruolo di
facilitatori e di mediatori tra le varie posizioni ed interverranno per
incentivare alla riflessione sui processi comunicativi e su come, nella
gestione dei comportamenti ostili, sia importante “dare un occhio a sé”, ai
propri stati d’animo, pensieri e comportamenti.

La presidente dell’Ada Nellina Quitti sottolinea l’importanza di questa
iniziativa, “nata – afferma – per creare un clima di condivisione in cui
possano essere espresse criticità e risorse. Solo conoscendo tutti i punti
di vista si può pensare di conoscere interamente la situazione e si possono
trovare soluzioni agli eventuali problemi che sorgono”. La presidente
auspica quindi che, “grazie a questa manifestazione, realizzata attraverso
la costruzione di una solida rete tra associazionismo, Comune e scuola, i
ventuno corsisti e tutti i cittadini che interverranno possano apprendere
sul campo nuove tecniche e metodologie e che tutti siano spinti a
riflettere riguardo alle richieste dei bambini, dei genitori e delle
istituzioni”.