CHIUSI – Emergenza neve, il sindaco batte cassa nei confronti dello Stato

Ci saranno rimborsi forfettari in bolletta per il blackout dell’energia elettrica, in occasione dell’ondata di maltempo di inizio febbraio. È quanto emerso in occasione del recente incontro tra Provincia di Siena ed Enel. A quel tavolo, il sindaco di Chiusi Stefano Scaramelli rappresentava l’intera Val di Chiana, su delega degli altri amministratori pubblici. “Aver fatto sistema – osserva Scaramelli – tra Provincia di Siena e sindaci che rappresentavano le varie zone ha consentito di raggiungere celermente una accordo. L’Enel si è dimostrata sensibile rispetto alle nostre richieste, visto che in tempi brevi si è arrivati a una certezza di rimborsi forfettari, che saranno erogati automaticamente in bolletta senza necessità di una richiesta specifica da parte dei cittadini. Per l’entità dei rimborsi, si terrà conto delle diverse fasce di utenza e del tempo di distacco”. Ma ciò che più conta, in prospettiva, è che nel corso della trattativa tra Enel ed enti locali sia emersa la necessità di possibilità di programmare congiuntamente un programma di investimenti sulla rete elettrica, in grado di evitare che un grave disservizio come quello che si è verificato nei giorni scorsi, possa ripresentarsi al prossimo eventi atmosferico. “È estremamente positivo – dichiara il sindaco Scaramelli – che Enel abbia preso l’impegno di incontrarsi con i Comuni per condividere gli investimenti per l’ammodernamento delle reti elettriche. Nel caso specifico di Chiusi è stata preparata una relazione molto dettagliata da parte della Giunta comunale, che chiederà interventi ben localizzati su linee di alta tensione e su linee di derivazione di bassa tensione, in zone già individuate”. Nel frattempo si apre un altro fronte, legato alla richiesta di stato di calamità naturale, che può consentire di attivare risorse regionali e statali per rimborsare le spese ingenti sostenute dagli enti locali in Val di Chiana come nelle altre zone. “Occorre che lo Stato e la Regione – aggiunge il sindaco – facciano la loro parte, contribuendo a sostenere economicamente i Comuni che hanno dovuto fare uno sforzo economico straordinario per far fronte alle contingenze del momento, ma anche per ripristinare con successivi interventi i danni causati alle infrastrutture”. La valutazione è semplice: se lo Stato otterrà nei prossimi mesi dal solo Comune di Chiusi una quota parte dell’imposta Imu pari a 1milione 300mila euro che andranno nelle casse dello Stato, “allora è legittimo – tuona il sindaco di Chiusi – che una richiesta di almeno 50mila euro possa essere giudicata una giusta compensazione, in una logica di sussidiarietà e aiuto reciproco tra istituzioni che devono in primo luogo garantire scurezza e servizi essenziali ai cittadini”.