E’ un sabato vestito di primavera quello che ci ha accolto stamani, così abbiamo deciso di provare per voi l’offerta che la città propone a grandi e piccini questo fine settimana: l’Orto Botanico in via Mattioli. Uno scrigno prezioso nel cuore più antico della città, che svela passo dopo passo angoli nascosti della Siena che non vediamo mai. La prima cinta muraria, sullo sfondo, è la cornice entro la quale si dipinge un quadro impressionista fatto di verde e di natura.
Nonostante a febbraio non ci sia la fioritura e lo spettacolo che la natura soltanto sa offrire, l’Orto botanico che si trova accanto all’Accademia dei Fisiocritici, è un’istituzione attiva già dal Cinquecento, quando si trovava nei pressi dell’Ospedale del Santa Maria della Scala ed era chiamato “Giardino dei semplici”, in riferimento alle erbe officinali grezze. Con il passare del tempo si avvertì la necessità di avere un maggiore spazio a disposizione e nel 1856 l’Orto fu trasferito in quella che è la sua sede odierna. Questi spazi sono tra i più prestigiosi d’Italia ma pochi li conoscono e lo sanno.
Questo fine settimana, lo spazio verde si apre per una caccia al tesoro che già di prima mattina ha trovato Alessandro (il primo bambino a partecipare) alla scoperta di fiori, piante, alberi secolari.
Il percorso rimarrà aperto tutto il giorno e si replica domani: dalle piante tropicali, del deserto e delle regioni fredde alla flora che nasce e vive nei nostri luoghi passando per il lago delle ninfee e le secolari sequoie. Il costo è assolutamente corretto (biglietto famiglia 10 euro, ingresso gratuito per i bambini fino ai 12 anni), anzi attraente come è giusto che sia, quando si vuole costruire un prodotto che unisce qualità didattica al divertimento intelligente.
Così si rimane a bocca aperta guardando altissimi cactus e piante carnivore
ma anche le prime margherite che salutano la nuova stagione. A farci compagnia in questa passeggiata che rimette in pace col mondo, il gatto dell’Orto. Ottimo padrone di casa, si aggira furtivo controllando che tutti portino rispetto al regno incantato che su quei tappeti di verde ospita fate e gnomi.
Ecco come Siena rimane una continua scoperta da vivere con entusiasmo.
Katiuscia Vaselli