Il “rifiuto” sui rifiuti di Confindustria Toscana Sud

Secondo Confindustria Toscana Sud gl iaumenti, che si sommano ad una tendenza di ripresa dell’aumento dei costi per energia e gas, rischiano di vanificare i pur deboli segnali di ripresa dell’economia.

Confindustria Toscana Sud denuncia l’aumento delle tariffe e dei tributi locali che gravano su cittadini e imprese. Gli industriali lamentano l’incongruenza e le disparità di applicazione della tassa sui rifiuti che in molti casi accrescono impropriamente ed in modo consistente l’onere a carico delle industrie.

L’associazione constata che mediamente i Comuni hanno aumentato le tariffe TARI per l’anno in corso e che c’è il rischio di un consistente incremento delle bollette idriche che il gestore del servizio intende adottare per i prossimi 4 anni. Agli industriali del nostro territorio non va giù nemmeno il provvedimento della Giunta regionale toscana, che in questi giorni ha approvato una proposta di legge in materia di aumento del tributo per il conferimento in discarica dei rifiuti e nei prossimi giorni sarà discussa in Consiglio regionale. La proposta riguarda in particolare alcune tipologie di rifiuti speciali, di urbani e di assimilati agli urbani.

Il maggior gettito per la Regione è stimato in circa 5 milioni di euro. Gli aumenti dovrebbero entrare in vigore a partire dal 1 gennaio 2017 e incideranno sul costo dello smaltimento in una percentuale valutata nell’ordine del 43/45 per cento del tributo; ciò innesterà un meccanismo di ricaduta sul sistema con ripercussioni negative anche sulle tariffe TARI. Secondo i proponenti, la proposta di legge si prefigge lo scopo di disincentivare il ricorso allo smaltimento in discarica; l’obiettivo però rischia di essere vanificato e di tradursi, in realtà, in un puro aumento di gettito fiscale per una Regione in cui persistono numerose difficoltà che rendono complicata la destinazione alternativa dei rifiuti stessi.

Secondo Confindustria Toscana Sud questi aumenti indiscriminati e generalizzati, che si sommano ad una tendenza di ripresa dell’aumento dei costi per energia e gas, rischiano di vanificare i pur deboli segnali di ripresa dell’economia e sono in aperto contrasto con la tanto auspicata riduzione del carico fiscale declamata dal Governo. «In questi anni di crisi tutte le imprese si sono chieste ogni giorno come diminuire i propri costi e rimanere al contempo sempre in crescita nel valore dei propri prodotti e servizi. La Regione ancora una volta procede in senso contrario, aumentando le tasse a cittadini ed imprese, tutto questo non è più minimamente accettabile. Chiediamo un cambio di rotta, ora, subito!» afferma il presidente di Confindustria Toscana Sud Andrea Fabianelli.