Sel – “Integrazione dei saperi per le politiche culturali di Siena”

Santa Maria della Scala

«Siena ha l’esigenza di tornare ad avere una politica culturale seria e lungimirante, al passo con i tempi e all’insegna della competenza, capace di valutare e operare delle scelte, e anche di fare scommesse ambiziose sulla scorta delle grandi risorse di un territorio che va ascoltato e aiutato ad esprimere il suo enorme potenziale. Per affrontare le sfide di domani”.

 

In sostanza è questo il programma sulla cultura di Sinistra Ecologia e Libertà per le amministrative senesi di fine maggio. Un programma elaborato da una commissione composta da alcuni dei candidati consiglieri e che sarà presentato la prossima domenica (12 maggio) durante un evento pubblico “Apriti Siena – la marcia nei luoghi potenziali della cultura senese” per indicare nuovi spazi per la produzione e la fruizione culturale.

 

«L’evento di domenica partirà in via Aretina, di fronte alla Sala Lia Lapini alle 10,30 e percorrerà tutta la città con una passeggiata che andrà a toccare molti luoghi pubblici che sono, sono stati o possono essere luoghi per la cultura cittadina, alternative valide alla chiusura degli spazi e possibilità per nuove forme di espressione e conoscenza culturale. Come lo stesso candidato Valentini ha dichiarato, prima di chiudere la Lapini è necessario pensare e realizzare le possibili alternative e la marcia di domenica ne indicherà decine di possibili spazi da decare alle diverse forme espressive artistiche e culturali che la città richiede».

 

«Siena ha mostrato troppo spesso di pensare con un certo provincialismo al suo patrimonio culturale, come se fosse un’eredità da sorvegliare o da vendere al consumo. Perché possa essere salvato, il patrimonio culturale e ambientale va vissuto, riconquistato e messo al centro dell’esperienza quotidiana di ogni cittadino».

 

«Quelle pratiche di partecipazione, nate soprattutto intorno ai beni artistici e allo spettacolo, che hanno portato alla creazione e riappropriazione di spazi urbani dedicandoli alla produzione culturale sono state lasciate languire e poi morire in cambio dell’illusione di un profitto che non è mai arrivato puntando solamente sui “grandi eventi” di “largo consumo”, la cui importanza è stata tanto ciecamente sbandierata e che non potevano raggiungere una platea di consumatori abbastanza vasta da compensarne le spese di produzione».

 

«Pensiamo che il Santa Maria della Scala abbia bisogno di una governance di eccellenza e per questo va rivisto lo statuto della Fondazione SMS, inserendo la figura di un direttore e attribuendo maggiori responsabilità e poteri a un comitato scientifico di livello internazionale. Santa Maria della Scala non può e non deve essere il terreno di conquista della politica locale, ma deve essere la porta di Siena aperta sul mondo. Non un freddo obitorio per opere antiche, moderne o contemporanee, ma un cuore pulsante, capace di produrre conoscenza ed esperienza viva dell’arte».

 

«Il complesso di produzione che il Santa Maria deve diventare deve soddisfare le esigenze locali in termini di cultura diffusa e sviluppo di nuove professioni, ospitando residenze artistiche di rilievo e organizzando occasioni di formazione permanente».

 

«È compito dell’amministrazione incentivare una progettualità diffusa, investendo nella costruzione di strutture apposite che facciano da sostegno e formazione per i cittadini e che fungano da antenne di ricezione e diffusione di informazione sulle opportunità di finanziamento pubblico alle attività culturali. Questo vale per il cammino di Siena Capitale europea della cultura ma in generale deve essere l’obiettivo per il futuro della cultura nella nostra città indipendentemente da questo».

 

«Uno sviluppo culturale competitivo e al passo con i tempi è raggiungibile solo attraverso l’integrazione dei saperi per saldare il rapporto tra generazioni, guardare con cura all’educazione dei nostri bambini stimolando un sano rapporto con l’arte e la creatività. Significa costruire ponti fra le Accademie cittadine che si occupano di cultura artistica e musicale, classica e contemporanea. Comprendere la funzione sociale delle arti performative, capaci di raccogliere comunità di cittadini intorno alla scena e riflettere su identità, società, memoria attraverso gesti, immagini e parole. Integrazione dei saperi significa anche tenere desto il dialogo fra cultura e industria: accostarsi con intelligenza alla crescita del settore Biotech e Life Sciences, incentivare la nascita di nuove imprese creative che sviluppino tecnologie avanzate per la tutela del patrimonio storico artistico, archeologico e ambientale. Le risorse culturali diverranno così la fonte di lavoro tanto nel campo delle tecnologie digitali quanto nella creazione di contenuti e nella comunicazione strategica, nel privato come nelle istituzioni pubbliche. L’integrazione dei saperi è il primo passo per una politica culturale efficace, attenta a uno sviluppo economico sostenibile».

 

La commissione cultura di Sinistra Ecologia e Libertà per la redazione del programma è composta da Valentina Borgia, Giuseppe Gori Savellini, Stefano Jacoviello, Mila Moretti, Manuele Putti, Matteo Severini e Tiziana Tarquini che si presenteranno domenica 12 maggio durante l’evento che si snoderà nel centro storico di Siena a partire dalle 10,30 “Apriti Siena – la marcia nei luoghi potenziali della cultura senese”.