Scuole comunali verso un percorso di statalizzazione. E’ questo che è emerso ieri sera da un incontro tra la delegazione trattante le Ooss e la Rsu della Cgil, l’assessore ai Servizi all’infanzia e all’istruzione Clio Biondi Santi e il vice sindaco Andrea Corsi. Un confronto nato dalle preoccupazioni sorte nel sindacato a seguito delle 48 assunzioni diffuse nell’organico complessivo del Comune ma che non toccano l’ambito degli Asili Nido Comunali, dove mancano 15 unità e dove sono cresciuti gli incarichi temporanei, a scapito dell’assunzione di educatrici di ruolo
“Abbiamo chiesto chiarimenti in merito al Sindaco già due mesi fa, anche con un comunicato stampa – spiega Maria Luisa Ghidoli della Cgil di Siena – ma un confronto diretto con l’amministrazione è avvenuto solo ieri sera, quando abbiamo incontrato l’assessore Biondi Santi e il vicesindaco Corsi. Il sindaco con noi non ha parlato”.
Le scuole dell’infanzia comunali di Siena rientreranno in un progetto di statalizzazione ed un asilo nido verrà probabilmente appaltato. Queste sono le intenzioni dell’amministrazione comunale che vuole proporre al MIUR la gestione statale sia delle scuole che del personale ad ora attivo in esse.
“Ci hanno spiegato che questo avverrà solo se il MIUR accetterà di comprendere anche il personale – continua Ghidoli -. Quando abbiamo chiesto se esiste un piano B in caso di diniego da parte del MIUR, non abbiamo ottenuto risposta”.
Inoltre, è in progetto l’appalto di un asilo nido. Essendo in carenza di personale, le educatrici già presenti verranno distribuite nelle altre strutture, mentre il nido in questione verrà affidato ad una cooperativa. “Questo crea una tipologia di lavoro sottopagata e senza diritti. Inoltre, viene meno la continuità didattica per i bambini che rischiano di trovare a settembre maestre diverse da quelle lasciate a luglio”.
Se le sorti delle scuole comunali senesi appaiono nebulose, sono invece ben chiare le intenzioni della Cgil: “Convocheremo una riunione urgente con il personale, presumibilmente il 1 aprile. Non è escluso lo stato di agitazione – prosegue Maria Luisa Ghidoli -. Queste scuole sono eccellenze del territorio ma, sopratutto, non sono solo proprietà del Comune. Appartengono alla città, ai cittadini e ai bambini. Questa amministrazione, come tutte le altre, è pro tempore e non può prendere decisioni del genere che sconvolgono gli equilibri cittadini”.
Arianna Falchi