La dirigenza della Robur faccia una programmazione nel lungo periodo

La Robur chiude il girone di andata con 11 punti in classifica (sarebbero 17, vabbè, lo sappiamo…). La salvezza è distante 6 lunghezze e il calendario nel breve periodo non aiuta il team di Iachini (trasferta a Torino contro i granata, match interno contro la Samp, trasferta a Udine e gara interna con l’Inter). Ma è fondamentale che la squadra non perda la testa: sarebbe una tragedia sentirsi già retrocessi a gennaio. E’ anche il momento del mercato invernale. E allora viene da fare una considerazione. Più che di nomi in entrata si discute di calciatori che potrebbero lasciare Siena. Calaiò e Neto, due delle pedine pregiate della squadra, potrebbero essere venduti. Non a giugno, ma già a gennaio. Mezzaroma e il diesse Antonelli parlano di bilanci e di conti che devono quadrare. Sarà vero, certamente è così. Ma vendere ora due giocatori tra i più forti della tua squadra che tipo di messaggio manderebbe a tutti gli altri calciatori della rosa, ma anche alle dirette concorrenti e alla tifoseria senese? La società assicura che nulla verrà smantellato. Speriamo sia così. Scendere in serie B non sarebbe un inferno. Ma una società deve programmare nel lungo periodo. Se sarà serie B che ci siano le condizioni per costruire una squadra credibile e di valore.

Gennaro Groppa