Mors tua vita Pea: doveva nevicare e invece è scoppiato il caldo

di Claudio Pea

 

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Erano giorni e giorni ormai che mi scervellavo a pensare a chi mai potesse somigliare Anna Cremascoli. Forse ad un’attrice famosa, forse soltanto ad una mia lontana parente, forse anche a nessuno. Eppure ci avrei giurato d’averla già vista da qualche parte e non su un parquet di pallacanestro. Finchè, di ritorno da Siena con la macchina a tocchi, come si dice dalle mie parti, sì insomma con la Bmw a pezzi, col 4×4 a remengo e le pasticche dei freni consumate a furia di mordermi la lingua e di non dire sempre quello che penso, ci credete?, io neanche un po’, ma vado di corsa: la Tigre ha fatto gli gnocchi che bollono in pentola e non me li voglio perdere per nessuna ragione al mondo. Né mi va di tenervi ancora a lungo sulle spine perché si sa come vanno questi discorsi durante i playoff di basket: uno tira l’altro, sì proprio come le ciliegie, di cui vado pazzescamente matto. Grosse, dure e rosse come la vergogna di chi scrive che i playoff sarebbero molto più divertenti se “le squadre sfavorite fuori casa fossero tutelate un pelino di più contro le avversarie più forti e fisiche”.

Ma di cosa stiamo parlando? Non ci crederete, ma di Montepaschi-Banco Sardegna, tanti a pochi, 18-9 a metà del primo periodo, 27-12 un minuto prima dell’intervallo, dopo che LaMonica, e non LaMarisa, mia moglie, aveva semmai già pestato una cacchetta assegnando due tiri liberi a Plisnic che aveva schiacciato Stonerook come neanche una balena fa quando s’appisola su un letto di tonni e li appiattisce più delle sogliole. Se non era sfondamento quello, io sono Alain Delon e ho avuto una storia con la regina di Biancaneve che allo specchio delle sue brame si domandava continuamente: “Ma chi è la più bella del reame?” e si sentiva sempre rispondere: “La Monica”. Monica chi? E poi chi lo ha lo deciso? Forse gli spiritosoni della Banda Osiris al termine di una riunione planetaria al bar del Lambro dove sono intervenuti anche Don Gel, detto il Bagnino, e Anna Cremascoli, detta Fiona. Ma questo ve lo svelerò dopo: non c’è fretta. Adesso devo volare a tavola perché gli gnocchi che fa mia moglie sono di una bontà unica solo se mangiati caldi. Altrimenti si spappolano come è successo ai sassaresi di Sacchetti dopo la palla a due della seconda semifinale e i canestri a raffica di Thornton, Mc Calebb e Michelori. Sì, perché mancava Andersen e nessuno se ne è accorto, ma soprattutto nessuno ha consumato un paio di confezioni di fazzolettini di carta per (rim)piangerlo. Come avrebbe fatto per due giorni e tre notti Gas Gas sulla spalla della sua presidentessa. Alla quale prima ha raccontato che avrebbe fatto di Cinciarini il nuovo Marzorati, poi che gli serviva a tutti i costi Perkins, anche se Fratel Arrigoni le sconsigliava saggiamente l’acquisto, infine che è stata tutta colpa dell’Eurolega se in un campionato a tre squadre, Siena-Milano-e-Cantù, la Bennet affaticata e rotta è arrivata quinta. Però almeno le interviste a Trinchieri non erano minestrine di semolino senza dado come l’ultima offerta dal Livido Proli alla Gazzetta. Lo sponsor Bennet che lascia, Shermadini che andrà al Maccabi: distrazioni? “Pugnette”, rispose Gas Gas prima di dover fare i conti con la Scavolini e lasciarci le penne. E ancora: “Con Basile in campo Pesaro non ci ha mai battuto perché lui ha due coglioni che raramente ho visto”. La mia camera è seppellita di giornali e di ritagli che tiro fuori al momento opportuno. E pazienza se la mia Tigre urla. Ormai ci ho fatto l’orecchio. Che poi LaMonica sia il miglior arbitro d’Italia non saprei dirlo. Personalmente gli preferisco Sahin che è meno spettacolare e più svelto, ma posso sempre sbagliarmi. Di sicuro non voglio credere che i fischietti del BelPaese siano in (totale) malafede come certi miei colleghi o presunti tali. I quali hanno scritto che sarebbe nevicato perché finalmente mercoledì sera LaMonica avrebbe diretto una semifinale della Montepaschi. E allora? Risultato finale: Siena batte Sassari 92-66 e non mi pare che sia nevicato. Anzi, ha fatto un caldo da paura. Piuttosto temo che la strategia di Scariolo di tirare i fischietti dalla sua parte abbia fatto presa sugli arbitri più mediocri se è vero, come è vero, che nei playoff Milano ha sinora affrontato Venezia e Pesaro e sia Mazzon che Dalmonte hanno già avuto ragione di lamentarsi di più di qualche fischio nefando e avverso alle loro squadre. Per non dire imbarazzante come i due antisportivi assegnati ieri sera a favore dell’Armani che hanno messo in seria difficoltà il buon Artiglio Caja che non si è però sottratto da definire entrambi “completamente inventati”. Anche Ettore Messina per la verità ha oggi bacchettato Don Gel rimproverandogli di averla fatta fuori dal boccale con le sue ossessive accuse alla Montepaschi, ma divorati gli gnocchi, aggiustati i denti davanti e rimessa in moto la Bmw per la modica cifra di mille e più euro, devo ora scappare a Pesaro dopo aver fatto tappa a Bologna da Lorenzaccio Sani. E la Cremascoli? Me ne ero quasi dimenticato. Insomma stavo guardando i cartoni animati con Dodo seduto sulle ginocchia quando ho visto Fiona, la principessa che ha rinunciato alla sua bellezza per sposare Shrek, l’orco del celebre fumetto per il quale va letteralmente matto il mio primo nipote di due anni. E mi è tornata in mente la presidentessa di Cantù: due gocce d’acqua…