Eppur si muove… ed ha successo. Buona la prima per l’Operetta

La prima serata di solito è la prova generale. E se questo deve essere, il pubblico che ci sarà stasera e domani sera potrà gustarsi ancora di più l’Operetta del 2016 delle Feriae Matricularum, firmata da Luca ‘Fresco’ Virgili, soggetto di Giampiero ‘Tagliatella’ Cito e con le musiche di Emilio ‘Amalio’ Mariotti.

“Eppur si muove – chi l’abiura la vince” è uno dei lavori più riusciti degli ultimi anni, la regia di Luca Virgili si riconosce nella capacità – ormai nota – di raccontare per metafore, col piglio al vetriolo servito con guanti bianchi, con un divertimento che si lega all’emozione e anche alla visione romantica, senza mai sfociare nella volgarità pesante. Il gioco mentale che si snoda sul fil rouge dell’Inquisizione, sul pensiero ‘Sienacentrico’ che muove fino a toccare  – come regola vuole – personaggi, ruoli, luoghi e fatti di attualità recenti, è divertente e lo diventa ancora di più grazie all’interpretazione delle matricole che sul palco danno il meglio. Anche cantando. Ancora di più diventando goffe caricature della realtà. Compresa l’immagine di Siena, prostituta, spesso e volentieri piegata a novanta gradi.

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Una ragazza madre che non è certa della paternità del proprio figlio perché si è lasciata coinvolgere troppo da un’amica che si chiama Illusione e che ha trascurato i consigli delle sorelle Coerenza, Onestà e Speranza. Solo quest’ultima resterà al fianco di questa sorella tanto bella, ma con la testa tra le nuvole e che, rimasta orfana di padre, ha bisogno di ritrovare se stessa. Chi è questa ragazza? Siena. Perché l’intuizione geniale dell’operetta di quest’anno è stata immaginare volto e personalità a città; così Siena, Roma, Milano e Venezia diventano quattro giovani donne e, sulla scia di Inside Out, anche le emozioni diventano persone e Speranza è una ragazza davvero tenace, che non lascerà mai la sorella. Una delle migliori operette degli ultimi anni, sarcastica e tagliente, come ci si aspetta dalle operette. E con i goliardi che si dimostrano sempre più bravi e seri nel ruolo di attori, particolarmente degni di nota chi in scena rappresenta Roma e il Cardinal Bellarmino.

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Ma quest’anno c’è anche una vena romantica, in cui all’aspra critica sugli errori commessi ai danni della città si affianca l’ottimismo di guardare avanti, con entusiasmo, custodendo le tradizioni come tesori, ma senza perdersi nulla del presente. Che poi è lo stesso segreto che porta avanti la magia delle feriae matricularum.

 

Katiuscia Vaselli

Selene Bisi