Il casus belli è stata la mozione respinta nel consiglio comunale di ieri pomeriggio per ridurre l’uso della plastica in città. Non è stata approvata e l’opposizione compatta si è alzata dai banchi del consesso andandosene via. Il motivo? lo hanno spiegato stamani i membri della stessa minoranza: i tre del gruppo Per Siena, Alessandro Masi capogruppo del Partito Democratico e Claudio Cerretani capogruppo di In Campo. ” Se durante la mattina ce ne fossimo andati – afferma Pierluigi Piccini di Per Siena- non ci sarebbe stato il numero legale per poter votare. La delibera su Siena Parcheggi è passata con 15 voti a 8. Il numero legale è di 16. Nel pomeriggio la mozione sulla plastica è stata respinta con 15 voti a 7. E’ ridicolo assicurare stabilità al consiglio comunale per fare un muro contro muro e non potere fare valere le nostre richieste. Per questo siamo usciti dopo la mozione sulla plastica”.
“E’ grave fare uscire la minoranza – si trova ovviamente d’accordo Alessandro Masi del Pd-. Non siamo andati via prima per senso di responsabilità. Il loro è un comportamento mortificante”. Sul banco degli imputati si trovano il sindaco Luigi de Mossi e la sua giunta spesso assenti, fanno sapere le opposizioni, durante le interrogazione e le mozioni in aula consiliare. “Non c’è mai ma il suo voto sarebbe importante per capire il parere dell’amministrazione – spiega Piccini”. Tra i vari consiglieri presenti stamattina le polemiche non si placano, molti fanno notare come ormai a loro sembra toccato il ruolo di ‘comparse’ nell’aula consiliare e nelle commissioni. Il comportamento che poi la maggioranza ha tenuto sulla mozione che riguardava la riduzione della plastica li ha fatti infuriare. “Ieri si è toccato il punto più basso – evidenzia Massimo Mazzini-. Non c’era nulla di politico ma volevamo mettere Siena all’avanguardia su questo tema. Qualcuno non sapeva nemmeno di cosa stessimo parlando, Volevamo offrire alla città un momento di discussione – prosegue Mazzini- su un problema globale. Non sappiamo lavorare insieme. Tutti si stanno muovendo dalle contrade (leggi qui), l’università. Il consiglio comunale sta rimanendo indietro rispetto ad una città che si muove”.
La stoccata finale dell’opposizione arriva da un comunicato di Per Siena che condanna quelle che sono, a loro parere, le non-scelte dell’amministrazione, il muro contro muro verso le opposizioni, il continuo rimandare decisioni strategiche. “Espressione di un fallimento da parte di chi aveva promesso ‘il nuovo’ – racconta la nota stampa-. Certo, nessuno si aspettava che certi personaggi fossero campioni di virtù (che pure i nostri antenati avevano a cuore: basti guardare l’affresco-allegoria sul Buon governo di Lorenzetti), ma nemmeno che cercassero di tirare avanti in maniera indecorosa. Non si discute in consiglio comunale o nelle commissioni e non si fanno le scelte fondamentali, dalle crisi aziendali ai temi dello sviluppo. In questo modo Siena non rimane ferma dov’era, ma arretra”.
Marco Crimi