Val d’Orcia? “Paradiso in terra”

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foto di Antonio Cinotti

Un paradiso a cielo aperto; non ci sono altre frasi da utilizzare per descrivere la Val d’Orcia.

Un territorio in provincia di Siena davvero incredibile che l’UNESCO ha voluto premiare due volte, la prima inserendo nella lista dei siti Patrimonio dell’Umanità il centro storico di Pienza, nel 1996, la seconda nel 2004 quando l’intera area della Val d’Orcia è entrata a far parte di questa prestigiosissima lista.

Leggere alcune parole tratte dalla motivazione per l’iscrizione al registro UNESCO della valle riserva bellissime sorprese: “La Val d’Orcia è un eccezionale esempio del modo in cui il paesaggio è stato riscritto nel Rinascimento per riflettere gli ideali di buon governo e creare un’immagine esteticamente gradevole.” E il documento prosegue con “Il paesaggio della Val d’Orcia è stato celebrato dai pittori della Scuola Senese, fiorita durante il Rinascimento. Le immagini della Val d’Orcia, ed in particolare raffigurazioni di paesaggi dove le persone sono raffigurate mentre vivono in armonia con la natura, sono divenute vere e proprie icone del Rinascimento ed hanno profondamente influenzato lo sviluppo del pensiero paesaggistico.”

Borghi come Pienza, Bagno Vignoni, Monticchiello, San Quirico d’Orcia rappresentano nell’immaginario collettivo la Toscana più classica; i casolari della zona sono tra i più fotografati al mondo, immersi in un paesaggio unico caratterizzato dai rilievi del Monte Amiata e della rocca di Radicofani e dai cipressi che decorano quasi tutti i rilievi della zona.

Visitare Pienza è poi camminare nelle vie della città ideale del Rinascimento; il borgo di Corsignano fu infatti interamente raso al suolo dal suo più illustre abitante, Enea Silvio Piccolomini, diventato Papa Pio II, per costruire al suo posto il “paradiso in terra”. Dei lavori si occupò Bernardo Rossellino, allievo di Leon Battista Alberti, già attivo nella corte papale dove tra l’altro aveva progettato il rinnovamento di San Pietro.

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I famosissimi “cipressini” di San Quirico d’Orcia, la Cappella di Vitaleta, il casolare con i cipressi più fotografato della Toscana, il “Viale di Cipressi” di Poggio Covili sono il sogno di ogni fotografo paesaggista. Non è raro nelle mattinate invernali scoprire che, in mezzo agli olivi in attesa dell’alba, ci sono decine di fotografi a cercare lo scatto perfetto!

Negli anni moltissimi registi hanno usato i panorami della Val d’Orcia per ambientare i propri film, il più noto dei quali è Ridley Scott che ha usato la strada di Terrapille sotto a Pienza per posizionare il suo “Gladiatore” Russel Crowe per una serie di riprese e scatti che hanno fatto sognare mezzo mondo. Nel 2014 la Val d’Orcia ha poi ospitato anche “la scuola più bella del mondo”, una commedia italiana con Christian de Sica, Angela Finocchiaro e Rocco Papaleo (con una curiosità, la scuola che nel film viene indicata come San Quirico d’Orcia nella realtà è a Montepulciano!).

 

di Antonio Cinotti