Il 10 luglio 1848 siamo nel piena della Prima Guerra d’Indipendenza. Gli italiani hanno già combattuto a Curtatone e Montanara, a Goito e Peschiera, molti senesi sono tra le truppe al fronte. Il Palio del 2 luglio, proprio per questi fatti, non si era corso.
Il gonfaloniere del Comune di Siena, Emilio Piccolomini, scrive alle Contrade per chiedere se intendevano “correre la carriera alla tonda” del 16 agosto o rinunciare alla Carriera stessa; chiedeva la data in cui effettuare la corsa che avrebbe dovuto tenersi il 2 luglio passato e a chi affidare il servizio per la Carriera al posto della “soppressa Polizia”.
Le diciassette adunanze si espressero in modo favorevole sul correre nel successivo agosto, appoggiando in questo un parere già espresso dai capitani. Venne deliberato, però, di effettuare solo il Palio alla tonda che verrà corso il giorno 15 in sostituzione di quello alla lunga “risparmiando”, così dicono le cronache, almeno una delle due Carriere.
Si discusse animatamente, nelle sedi assembleari, sull’opportunità di dedicarsi alle “feste” mentre si stava ancora combattendo ma la sospensione di un ulteriore Palio venne reputata come nociva perché si temeva che si volesse “togliere alla nostra città una risorsa della quale sommamente abbisogna”.
Il mese successivo, dunque, si corse il 15 agosto e vinse l’Onda con il Gobbo Saragiolo.
di Maura Martellucci e Roberto Cresti