Il 14 giugno 1810 muore improvvisamente (si dice per una colica fulminante), a Siena, Tommaso Felloni detto Biggeri; era nato sempre a Siena il 20 dicembre 1768.
Molte fonti parlano di Biggeri chiamandolo Luigi, ma dagli atti di un processo del 15 giugno 1791 (Biggeri tornando dalla fiera di Rosia fece a pugni con tal Girolamo Muzzi, mezzadro, a causa di un brutto sorpasso fatto col barroccio a Costafabbri!) si chiarisce che il suo vero nome è Tommaso.
Biggéri, di professione mugnaio, è uno dei fantini più vittoriosi della storia del Palio con dieci vittorie su trentaquattro presenze in Piazza. Continuando sulla strada delle statistiche è stato il solo fantino ad aver vinto tre Palii nello stesso anno: nel 1809 trionfò, infatti, nella Torre, nel Leocorno e nella Lupa. Inoltre il 2 luglio 1796, vincendo nell’Aquila, dette la cuffia alla Lupa, ma fu lui stesso a toglierla alla Contrada di Vallerozzi vincendo la Carriera del 16 agosto 1809.
Biggeri, grazie al padre Sebastiano Felloni, famoso cavallaio, e, probabilmente anche lui fantino, esordisce giovanissimo e vince subito nella carriera del luglio del 1783 nella Torre. Il suo carattere impetuoso lo rese protagonista di storici episodi sul Campo: ad esempio, nel luglio 1787, fece perdere il palio a Dorino, dato per sicuro vincitore, trattenendolo per quasi tre giri; oppure nell’agosto 1788 si azzuffò con Marcaccio non solo scambiandosi nerbate per tutto il tempo della corsa, ma anche nell’immediato dopo Palio, tanto che i due fantini finirono in carcere e furono trattenuti dietro le sbarre per la notte. Si racconta che la liberazione e la riappacificazione, al mattino, sia stata celebrata dai due fantini con una sostanziosa colazione all’Osteria delle Donzelle.
Nel corso della sua carriera corse perfino un palio a Lucca, il 21 settembre 1784, fugando così, ogni residuo dubbio sul suo nome di battesimo perché in quell’occasione segnato con il nome di Tommaso Felloni, insieme a quello di Isidoro Bianchini altro protagonista di quella corsa.
Si sposò tre volte: la prima il 25 maggio 1788, nella Parrocchia di Sant’Eugenia, con la diciassettenne Vittoria Baldi (abitano al mulino Pesciolino, nel territorio di Ravacciano) che però il 30 agosto 1789, muore di parto insieme al neonato. Sconvolto dal dolore Felloni resta lontano dal Palio per sei anni. Si sposa nuovamente: con Angiola Lanini. Ma anche lei, con la quale abita al mulino dei Bottini, sempre a Ravacciano, muore prematuramente nell’ottobre del 1797. E di nuovo Biggeri interrompe la sua carriera paliesca, questa volta per tre anni. Il suo terzo matrimonio avvenne in Val di Pugna con Maria Stella Sani il 30 giugno 1798.Â
di Maura Martellucci e Roberto Cresti