Per la XXVa edizione delle Giornate FAI di Primavera la Delegazione di Siena ha organizzato visite in luoghi più o meno conosciuti della provincia
Domani e domenica torneranno le Giornate FAI di Primavera, ma è dal 1993 che ogni anno il FAI-Fondo Ambiente Italiano festeggia il ritorno della Primavera con un evento eccezionale, il primo in Italia, in cui la riscoperta del patrimonio d’arte e natura del nostro Paese si trasforma in una grande festa di piazza accessibile a tutti.
Il programma che la Delegazione FAI di Siena presenta quest’anno, differisce, solo per la città di Siena, dalle usuali proposte culturali legate a percorsi tematici: questa volta si è puntata l’attenzione su un luogo di Siena che merita una riscoperta per il patrimonio storico-artistico e antropologico che esso possiede ovvero il Cimitero Monumentale della Misericordia con le sue cappelle gentilizie decorate dai più importanti pittori e scultori senesi dell’Ottocento, un autentico “museo en plein air”.
Il titolo scelto per la scoperta di questo luogo è Arte per l’eternità. Arte e committenze gentilizie a Siena nell’Ottocento. Verso il quinto-sesto decennio del XIX secolo, in luogo di un antico monastero olivetano fu realizzato dagli architetti Lorenzo Doveri e Giuseppe Partini, il Cimitero Monumentale della Misericordia. La quantità di opere d’arte, che da quel momento furono create per decorare l’ambiente, fa del cimitero un vero e proprio museo dell’Ottocento e Novecento senese. I più stimati maestri, quasi tutti allievi provenienti dall’Istituto di Belle Arti di Siena, hanno lasciato pitture, sculture e opere d’ornato nelle cappelle private del cimitero: da Giovanni Duprè a Tito Sarrocchi, da Giovanni Bruni a Luigi Mussini, Alessandro Franchi, Gaetano Marinelli. Il percorso permetterà di conoscere le dodici cappelle delle più importanti famiglie cittadine, solitamente chiuse al pubblico, ornate dalle opere dei principali artisti della scuola purista senese.
Sempre a Siena, la Delegazione FAI propone la scoperta dell’antica Farmacia dell’ex Ospedale psichiatrico di San Niccolò, aperta per gli Iscritti FAI solo sabato 25 marzo, che conserva al proprio interno tutti gli arredi originali e il vasellame, un gioiello architettonico progettato dall’architetto Francesco Azzurri. Egli è lo stesso autore della cittadella manicomiale e del Padiglione Conolly a noi tanto caro in quanto sostenuto, unitamente al “Comitato Salviamo il Conolly”, nel Censimento Nazionale del FAI “I Luoghi del Cuore”; il Conolly ha ottenuto la 27° posizione (11.154 voti totali) su 33.264 i luoghi segnalati da singoli o dai 319 comitati che si sono costituiti. La Farmacia, inaugurata nel 1886, venne costruita in prossimità dell’ingresso per consentirne la fruizione anche da parte dei familiari dei dipendenti del manicomio. La Farmacia era dotata di un Gabinetto Chimico e di tutto il corredo scientifico, arredi e vasellame ed una propria biblioteca. Ancora oggi i visitatori potranno ammirare la bella collezione di vasi in ceramica e vetri, unica nella suo genere per completezza e ottimo stato di conservazione: vasi da farmacia tipici della fine del XVIII secolo, con buona probabilità di manifattura Ginori di Doccia.
La Delegazione di Siena ha inoltre voluto proporre le Giornate di Primavera anche in Provincia, con un progetto culturale che ha trovato la forte adesione dell’Amministrazione del Comune di Chiusdino, borgo toscano che conserva intatto gran parte del suo tessuto urbano medievale. L’itinerario culturale si intitola Sulle tracce di San Galgano e propone una sorta di “festa di piazza”; Chiusdino sarà aperta a tutti i partecipanti e amici del FAI con la possibilità di visitare beni poco conosciuti, alcuni raramente aperti al pubblico come la Casa Natale di San Galgano, la Chiesa di San Sebastiano detta della Compagnia di San Galgano, la Chiesa di San Martino, la Chiesa di San Michele Arcangelo, il Santuario della Madonna delle Grazie e il Rione delle Buche.
Ma non è tutto: il Museo Civico e Diocesano d’Arte Sacra di San Galgano, in occasione dell’importante appuntamento delle Giornate FAI di Primavera, e fino a domenica 1 Ottobre, avrà in esposizione lo splendido Reliquiario della Testa di San Galgano, opera di Pace di Valentino e ‘soci’ (ca. 1270), proveniente dal Museo dell’Opera Metropolitana del Duomo di Siena, insieme al Pastorale degli Abati e alla Corona di San Galgano. Un prestito d’eccezione che si connette alla mostra didattica di documentazione fotografica incentrata sull’iconografia del santo eremita allestita presso la celebre Abbazia. Qui i visitatori potranno scoprire un percorso mai svelato attraverso alcuni locali dell’antico complesso monastico, come la Sacrestia e l’antica Biblioteca dove sono state scoperte di recente tracce di antiche pitture murali.
PIEVE DI SAN MARTINO Appartenne ai monaci benedettini del monastero di Serena che vi si trasferirono nel corso del Trecento dopo la crisi dell’abbazia. La chiesa e l’annesso convento continuarono ad ospitare un gruppo di monaci fino al 1785, anno della soppressione.
CASA NATALE DI SAN GALGANO La tradizione vuole che qui, intorno al 1150, sia nato San Galgano. Il palazzo, dopo la morte e la canonizzazione del santo, fu ancora abitato dalla madre e successivamente passò ai monaci cistercensi che si erano stabiliti a Montesiepi e da questi fu donato alla Confraternita di San Galgano. Con l’occupazione napoleonica della Toscana, e quindi di Chiusdino, la casa natale di San Galgano fu profanata (gli occupanti francesi vi stabilirono il loro quartiere) ed i beni furono alienati a privati. Le “Carceri”, in seguito accorpate alla caserma dei Carabinieri, rimasta in questa sede fino agli anni ’50 del ‘900, dopo un lungo periodo di abbandono e di oblio, vengono finalmente riaperte in occasione delle Giornate FAI a seguito di una prima sistemazione già programmata dall’Amministrazione Comunale. Il completo recupero sarà di prossima realizzazione.
CHIESA SAN SEBASTIANO DELLA COMPAGNIA DI SAN GALGANO Vi ebbe sede una confraternita di laici dedicata a San Sebastiano, approvata dall’autorità ecclesiastica nel 1593 e che ebbe vita fin quasi alla fine del Settecento quando fu soppressa dal granduca Pietro Leopoldo nel 1785. Risulta di particolare pregio la vetrata posta sull’occhio della facciata. Risale al XV secolo e rappresenta San Sebastiano, al centro, fra i santi Rocco di Montpellier e Leonardo di Noblat. Quella attualmente visibile è una copia: l’originale si trova nel Museo Civico e Diocesano di Arte Sacra, esposta in maniera tale che si possa apprezzare, oltre che la tecnica compositiva, anche la raffinata pittura dei personaggi.
SANTUARIO DELLA MADONNA DELLE GRAZIE Le prime testimonianze di un oratorio destinato alla devozione mariana risalgono al Quattrocento, anche se il santuario acquisì il suo aspetto attuale fra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento. Durante la Guerra di Siena, nel 1555, l’oratorio fu danneggiato ed abbandonato ed è certo che nel 1564 la comunità di Chiusdino ne deliberò il restauro.
PROPOSITURA SAN MICHELE ARCANGELO Dalla chiesa provengono due belle tele di ambito senese tra XVI e XVII secolo: San Galgano in preghiera, e la Madonna del Rosario di Alessandro Casolani, oggi conservate presso il Civico e Diocesano di Arte Sacra. L’oggetto liturgico più rilevante è il Reliquiario che contiene la testa del santo eremita, restituito a Chiusdino nel 1977 dopo essere stato a lungo nel Museo dell’Opera del Duomo a Siena. La teca, in argento sbalzato, è opera dell’orafo Bino Bini e la sua forma evoca la pietra entro cui si conficcò la spada del santo.
RIONE DELLE BUCHE Il paese presenta ancora intatte molte delle sue caratteristiche e delle sue strutture medievali, soprattutto nel Rione del Portino e in quello delle Buche. Proteso verso la Val di Merse, il Rione delle Buche è costituito dagli ampliamenti duecenteschi. Si caratterizza per l’intersecarsi di angusti e suggestivi vicoli e chiassi che conservano ancora la pavimentazione originaria. I due rioni sono separati dall’ampia via Paolo Mascagni, su questa si affacciano eleganti palazzi gentilizi, con un’interessante varietà di stilemi architettonici che vanno dall’ancora medievale Palazzo Mori ai cinquecenteschi Palazzi Taddei, Lenzi-Novellini (già palazzo Pretorio) e al settecentesco Palazzo Pometti.
ABBAZIA DI SAN GALGANO L’Abbazia di San Galgano, costruita dai monaci cistercensi provenienti da Casamari (Frosinone), costituisce uno degli esempi più interessanti dello stile gotico proprio dell’ordine. L’abbazia raggiunse, nel XIV secolo, una grande potenza, anche grazie alle immunità ed ai privilegi imperiali concessi ed alle munifiche donazioni ricevute. Per l’occasione saranno visitabili alcuni ambienti monastici, quali l’antico Auditorium (Parlatorio), la Sala Capitolare, l’Armarium (Biblioteca) e la Sacrestia, in questi ultimi sono state scoperte antiche testimonianze pittoriche. Nell’originario Scriptorium sarà allestita una mostra didattica di documentazione fotografica incentrata sull’iconografia di San Galgano e l’arte legata al suo culto.
ROTONDA DI MONTESIEPI La cappella fu costruita tra il 1181 e il 1185 sul colle dove Galgano si ritirò in eremitaggio. Al centro si trova il masso dove Galgano Guidotti infisse la sua spada, come atto di conversione alla pace.
ORARI DI SIENA:
- Cimitero Monumentale della Misericordia
Banchino FAI: Ingresso Cimitero, Strada dei Tufi
orario: Sabato 25, ore 10-17.30; Domenica 26, ore 10-17.30
- Ex Farmacia Ospedale Psichiatrico di San Niccolò
Banchino FAI: Via Roma 56
Ingresso riservato ai soli Iscritti al FAI:
orario: Sabato 25, ore 10-17.30
ORARI DI CHIUSDINO E ABBAZIA DI SAN GALGANO:
Tutti i luoghi seguiranno il seguente orario:
Banchino FAI: Piazza Giuseppe Garibaldi, Chiusdino (inizio percorso)
Banchino FAI: Abbazia di San Galgano
Sabato 25, ore 10-17.30; Domenica 26, ore 10-17.30.
Si avrà accesso ai luoghi a fronte di un semplice contributo facoltativo a partire da € 3 per Siena e €5 per Abbazia San Galgano e Chiusdino, presso il banco FAI all’ingresso del Cimitero Monumentale della Misericordia e all’ingresso dell’Abbazia di San Galgano e a Chiusdino presso Piazza Giuseppe Garibaldi. Verrà rilasciato un segno di riconoscimento con il quale si avrà accesso a tutte le chiese dell’itinerario con visita guidata, oltre ai gadget FAI e alla scheda storica del luoghi aperti.
Saranno aperte anche le iscrizioni al FAI. Chi si iscrive, o diventa “AMICO FAI” (contributo da €10 a €38), riceverà una borsa di juta FAI e la spilla “I love FAI”. Chi si iscrive avrà in aggiunta la tessera definitiva e potrà usufruire di sconti, vantaggi e opportunità tutto l’anno in più di 1.000 luoghi d’arte e cultura in tutta Italia http://www.giornatefai.it/ e www.fondoambiente.it.