Il 17 febbraio 1724 la Torre dell’Orsa, (ancora oggi esistente in piazza Indipendenza, dietro il loggiato ottocentesco di Archimede Vestri, riconoscibile perché si alza sopra gli altri edifici, una delle poche rimaste) subisce un notevole abbassamento. Inizia da qui la demolizione delle torri medievali superstiti di Siena che con il XVIII secolo spariranno dal panorama cittadino, semplicemente perché considerate “fuori moda”, secondo i gusti architettonici del tempo.
La torre dell’Orsa, di proprietà dei Gallerani, è attestata fin dal 1226 e a quel tempo ospitava le campane del Comune, usate tra l’altro per chiamare a raccolta l’esercito. Si dice che nel 1252 suonarono per questo per 28 giorni consecutivi. Il Comune pagava ai proprietari un affitto sia per le campane sia perché talvolta vi si tenevano dei prigionieri. Nel dicembre del 1249, il Comune liquida 7 lire e 10 soldi a Rinaldo Alessi e Bonfiglio Gallerani, qualificati come “rettori” della torre dell’Orsa, per la pensione di quest’ultima “in qua detinentur campane Comunis”. Anzi i due sono risarciti di 4 lire per i danni arrecati alla struttura in occasione della posa della “squilla”. Dopo essere state aggiustate nel 1267 e nel 1268, le campane comunali restarono nella torre dell’Orsa fino al 1270, quando i Gallerani avvertirono le autorità di non volerle più ospitare nel proprio palazzo.
Le autorità comunali provano a fare resistenza dato che la torre, essendo al centro della città (nel “termine”, cioè al confine dei tre Terzi) era il luogo più adatto perchè potevano essere sentite da ogni parte. Probabilmente nel rifiuto dei Gallerani pesa il cambiamento avvenuto nel governo cittadino, dai Ventiquattro, di appannaggio pressoché esclusivamente nobile e aristocratico, a quello dei Trentasei, espressione dell’ormai vincente parte guelfa, avvenuto proprio nel 1270. Il Consiglio Generale, allora, sposta le campane pubbliche addirittura sul campanile del Duomo dove restano fino al 1279, quando per la prima volta le sono attestate sulla torre dei Mignanelli (vicina alla Torre dell’Orsa, posta in via dei Termini e spesso confusa con la precedente).
Troveranno la loro collocazione definitiva dalla metà del Trecento, sulla sommità della Torre del Mangia. Le pietre che nel 1724 vennero tolte dalla torre dell’Orsa vennero reimpiegate per la costruzione di palazzo Chigi Zondadari in Banchi di Sotto.
Maura Martellucci
Roberto Cresti