La fonte di San Maurizio, meglio nota come del Ponte di Romana, alla metà del Trecento sostituì una cisterna scavata dal fabbro Tura di Maffeo alla fine del secolo precedente.
Alla fine del Quattrocento, la fontana assunse una conformazione cosiddetta “a scalette”: in alto la vasca principale e di sotto, seguendo la discesa di via San Girolamo, l’abbeveratoio ed il lavatoio.
Dopo altri restauri effettuati dal granduca Ferdinando I nel 1588, attestati da una lapide ivi affissa, nel Settecento la fontana subì varie peripezie: nel maggio 1751 furono demoliti i lavatoi “perché rendevano fetore alle case circonvicine”, mentre il 2 giugno 1783 furono abbattute altre due vasche, quella per il bucato e l’abbeveratoio per i cavalli, “si crede per ordine di sua altezza reale”.
di Maura Martellucci e Roberto Cresti