21 aprile 1555: i senesi a Montalcino. Esattamente quattrocentosessantacinque anni fa, alla fine di un lungo assedio da parte delle truppe dell’Imperatore Carlo V e del Duca di Firenze Cosimo de’Medici, Siena fu costretta ad arrendersi al nemico.
Decimati dalla fame, dalla guerra e dalle malattie, i senesi erano rimasti solo in seimila, ma non tutti si assoggettarono all’invasore.
La mattina del 21 aprile 1555 settecento uomini, fra nobili e popolani, uscirono da Porta Romana con le loro famiglie, con i resti delle Compagnie Militari senesi e i pochi superstiti francesi alleati, al suono dei tamburi e a vessilli spiegati, salutati con l’onore delle armi dagli oppressori del Marignano.
Erano diretti a Montalcino, ultimo baluardo dell’indipendenza senese nella Valle dell’Orcia. Accolti fraternamente dagli ilcinesi tennero in vita la gloriosa Repubblica ancora per quattro anni, simbolo di una indomita voglia di reagire ai soprusi e alle difficoltà.
Per quaranta anni la Contrada della Tartuca, con la collaborazione delle altre Contrade e del Quartiere Ruga, ha celebrato questa ricorrenza ogni 25 aprile con una Marcia, lungo il percorso che fecero gli esuli senesi, da Siena a Montalcino e con l’accensione di un cero votivo nella Chiesa dei Senesi.
Quest’anno, per i noti motivi sanitari, non sarà possibile celebrare la ricorrenza come sempre, ma non per questo dobbiamo dimenticare quei senesi che non si vollero arrendere ed ebbero il coraggio di sperare.
Traiamo anche dal loro esempio la forza per proseguire in attesa di tempi migliori.
Giordano Bruno Barbarulli
Nella foto Gli Esuli di Siena