Il 22 settembre 1923 nasce a Roma Remo Antonietti che correrà in Piazza prima con il nome di Romano o Romanino (nel suo palio d’esordio, nel Drago) e poi come Rompighiaccio.
Antonietti, dopo alcune prove nell’Aquila, la sera della della prova generale del 2 luglio 1950, viene chiamato a montare nel Drago, dato che Bazza non aveva trovato l’affiatamento con la cavalla avuta in sorte: Niduzza.
Niduzza e Rompighiaccio, invece, legheranno profondamente il loro destino paliesco.
Nella Carriera di agosto di quel 1950, Antonietti monta nel Leocorno, il suo soprannome diviene Rompighiaccio e gli porta bene perché trionfa proprio con Niduzza.
Correrà 13 Palii ma vincerà solo una seconda volta, nell’agosto del 1952, nell’Oca, ancora su Niduzza, preso anche sotto la guida e le ali protettive del Sor Ettore Fontani, proprietario proprio della cavallina.
Enrico Giannelli, che lo conosceva personalmente, in un’intervista, racconta un episodio curioso di Rompighiaccio
Rompighiaccio, fin da bambino lavorava a Roma alle Capannele e avendo sentito parlare del Palio e delle possibilità di guadagno che offriva, si rivolse ad un fantino che conosceva Amaranto Urbani e gli chiese come fare ad “arrivare” a Siena, intendendo come inserirsi nell’ambiente paliesco. Amaranto, però, gli disse solo che per arrivare a Siena “si cambia a Chiusi”. Chissà, dice Giannelli, forse perché non voleva potenziali rivali.
Antonietti dovette lasciare presto il mondo paliesco per gravi problemi alla schiena e tornò a quello che era stato un altro suo amore (e lavoro) del passato: il cinema. Infatti se in gioventù aveva lavorato a Cinecittà come cascatore e controfigura a cavallo divenne, poi tecnico scenografo con registi di grande calibro come Franco Zeffirelli con il quale ha collaborato, ad esempio, nel Gesù di Nazareth.
di Maura Martellucci e Roberto Cresti