Il 24 febbraio 1452, l’Imperatore Federico III d’Asburgo incontra presso l’antiporto di Camollia la sua promessa sposa, Eleonora d’Aragona, figlia del re del Portogallo. L’incontro (importante da un punto di vista, come è facile dedurre, anche da un punto di vista politico e “strategico”) avviene alla presenza di Enea Silvio Piccolomini, allora Vescovo di Siena e futuro papa Pio II (era stato consigliere di Federico III a partire dal 1442, quando viene inviato da Felice V alla corte di Boemia).
Girolamo Gigli, nel suo Diario Senese (anche se anticipa di un giorno l’avvenimento) scrive: “Quest’incontro fu solennemente accompagnato da 400 Nobili Matrone sanesi, tra le quali ottenne il primo pregio di nobiltà, bellezza e virtù, Onorata dei Prinici Orsini, nè Saracini, de’ Grandi di Siena; ed essendo ripresa dalle compagne perchè andasse troppo modestamente vestita, soggiunse, che le Gentildonne sanesi dovevano far pompa dalla sola modestia”.
Per celebrare l’avvenimento poco dopo venne eretta la colonna (che vediamo ancora oggi) con la lapide posta a ricordo dell’evento e, nella lapide, una mano indica il punto esatto dell’incontro. Anche un affresco dipinto da Pinturicchio nella Libreria Piccolomini del Duomo (commissionata a partire dal 1492 da Francesco Todeschini Piccolomini, il futuro Pio III) immortala lo scambio di promesse tra i reali.
Dopo l’incontro “Ancor questa volta fu eretto nella pubblica Piazza un magnifico palco presso il Palazzo Pubblico , ed assisi i Monarchi con i loro Grandi, e quelli di Siena in mezzo a delle giulive canzoni, ed aroniosi trumenti. Scelti giovani vagamente vestiti, et altrettante leggiadre giovinette fu intrecciata una lieta dansa; la quale essendo durata fino verso a sera, venne loro imbandita una sontuosa refezione consistente in paste fatte con zucchero, e vini”.
Maura Martellucci
Roberto Cresti