Il 28 luglio 1686, stando al registro di Biccherna (la delibera è datata 18 luglio), venne corso il Palio indetto per il 2 luglio (anche se l’elenco ufficiale riporta la data del 2 luglio la Carriera venne disputata il 28 per motivi sconosciuti. Si sa solo che il 2 luglio ci furono forti piogge e per questo, altre cronache, ci dicono che il Palio venne sospeso).
Si legge, infatti, nei documenti d’archivio, che la Biccherna, come consuetudine, aveva pubblicato in data 25 giugno il decreto affinché si portasse la rena da stendere in piazza, ma i cavalli furono assegnati solo il 25 luglio. In questa occasione si verificarono aspri scontri tra Chiocciola e Tartuca, tanto violenti che fu loro immediatamente ordinato, sotto la pena del pagamento della ragguardevole somma di 100 lire, di non presentarsi a correre il Palio, cui erano entrambe iscritte.
Il Governatore Francesco Maria de’ Medici, però, ben presto si rese conto che tale drastica decisione poteva creare incidenti ulteriori e, pertanto, si vide costretto, così, a recedere dal suo proposito, ordinando alle due Contrade, e alle rispettive alleate, di non presentarsi sul campo con le comparse armate, come si usava al tempo. Solo alla Torre, alleata della Tartuca, in virtù di protettori di rilievo, tra cui Silvio Gori e un Piccolomini, che si fecero garanti per il loro popolo, dopo varie proteste fu concesso di sfilare con le armi.
Il turbolento Palio fu vinto dalla Giraffa. La vittoria della Giraffa è confermata dal Comune e dall’accettazione, in data 4 agosto, del Palio offerto dalla Giraffa alla Congregazione del Suffragio ottenendo, in cambio, il permesso di adunarsi nella sua chiesa, situata sotto la Basilica di Provenzano. Per quanto riguarda il fantino non ci sono documentazioni chiare: ufficialmente vinse Pulcino (al secolo Giuseppe Galardi detto anche Pidocchio), ma per il Gagliardi, l’Anonimo e il Bandiera fu invece Bacchino, mentre per il Bandini sarebbe stato Granchio.
di Maura Martellucci e Roberto Cresti