Il 5 agosto 1685, domenica, l’arcivescovo di Siena, Leonardo Marsili, inaugura e benedice l’oratorio della Contrada del Nicchio. Era il 1680 quando il Nicchio deliberò di erigere il proprio oratorio nel forcone situato tra via dei Pispini e via dell’Oliviera, nel luogo in cui era collocata l’immagine della cosiddetta “Madonna del Forcone”, già venerata dal popolo dei Pispini.
Il primo passo fu l’acquisto di due immobili e della richiesta, inoltrata al Comune di Siena, di poter avere in concessione alcuni metri della pubblica via per poter adeguatamente prolungare l’edificio sacro. Nell’assemblea del 1 agosto 1683 vengono eletti quattro nicchiaioli con l’incarico di sovrintendere i lavori, che iniziano pochi giorni dopo, l’8 agosto, e terminano nella primavera del 1685.
Nella stessa adunanza fu deciso di dedicare il nuovo oratorio “devozione de Gloriosi Martiri S. Jacomo e S. Filippo Avvocati e Protettori di d.tta Contrada”, ma, su decisione dell’arcivescovo, il proposito dovette essere abbandonato perché a loro era già intitolata la vicina chiesa dell’Abbadia Nuova. Così la scelta cade su San Gaetano Thiene, un santo di recente canonizzazione (beatificato da papa Urbano VIII l’8 ottobre 1629 e canonizzato da Clemente X il 12 aprile 1671) che l’arcidiocesi gradiva in quanto stava cercando di diffonderne il culto in città. Non a caso, nel 1680, a questo Santo sarà intitolato anche un altare all’interno del Duomo.
di Maura Martellucci e Roberto Cresti
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