Il 5 febbraio 1723, come racconta Pietro Pecci nel “Giornale Sanese”, muore a Siena Anton Maria, ultimo discendente della famiglia Salvani che, con Provenzano, fu protagonista della storia senese del Duecento. Provenzano raggiunse l’apice della potenza a Montaperti (1260), dopo la quale, al convegno di Empoli, propose il disegno di radere al suolo Firenze. Nel 1261 fu podestà di Montepulciano.
Muore nella battaglia di Colle Val d’Elsa (1269) e la sua testa, staccata dal corpo e issata su una lancia, fu portata, come un trofeo, a giro per il campo di battaglia. Altra esponente importante della famiglia fu la zia di Provenzano, Sapia, avversaria politica del nipote al punto che, proprio nella battaglia di Colle Val d’Elsa parteggiava addirittura per l’esercito fiorentino.
Sia Provenzano che Sapia vengono inseriti da Dante nel girone del Purgatorio: Provenzano tra i superbi (“è qui perchè fu presuntuoso a recar Siena tutta a le sue mani” – Canto XI), mentre Sapia è tra gli invidiosi (“Savia non fui avvegna che Sapia fossi chiamata, e fui de li altrui danni più lieta assai che di ventura mia” – Canto XIII). Dopo il XIII° secolo la famiglia Salvani sarà ancora rilevante a Siena ma non ne detterà più le sorti storiche.
Maura Martellucci
Roberto Cresti