Il 7 agosto 1945 muore monsignor Nazareno Orlandi. Nicchiaiolo, era nato a Siena il 7 febbraio 1871. Studia in seminario e diviene segretario monsignor Alessandro Toti, vescovo di Colle Val d’Elsa. Nel 1893 viene ordinato sacerdote e destinato alla chiesa di San Giovanni Battista, presso il duomo.
Tutta la sua vita è ispirata ai princìpi di un moderno cattolicesimo sociale, e questo traspare sia nell’intensa attività giornalistica che nell’ancora più intensa opera pedagogica. Si dedica ai giovani e cerca per loro luoghi di incontro: presso San Giorgio, poi organizzando, fin dal 1900, le scuole per i giovani presso la chiesa di Provenzano con la collaborazione delle sorelle dei poveri di madre Savina Petrilli.
Il suo “capolavoro”, tuttavia, sarà la fondazione, nel 1907 (l’inaugurazione è del 6 gennaio), del ricreatorio “Pio II al Costone“, dedicato a papa Enea Silvio Piccolomini, per onorare la famiglia Piccolomini, che aveva ampiamente finanziato l’acquisto dell’immobile trasformato in oratorio. E il Costone diviene subito (ma lo resterà fino ai nostri giorni) il punto di incontro dei giovani, un luogo dove si fa sport con la Società Ginnastica Fides, fondata sempre dall’Orlandi, dove si fanno attività con i Giovani Esploratori (anche l’ingresso a Siena degli scout si deve a Nazareno Orlandi), dove si fanno attività teatrali (il teatro del Costone sarà considerato tra i più importanti della città).
Monsignor Orlandi credeva fortemente in queste attività formative, soprattutto di carattere sportivo, tanto che nei suoi innumerevoli viaggi all’estero “importa” le tecniche di varie discipline, tra cui la pallacanestro ed il tennis. Il giornalismo è l’altra sua passione: il
5 giugno 1897 inizia la pubblicazioni de «Il popolo di Siena», edito fino al 1937 (si distingue per l’attenzione ai problemi sociali), mentre nel 1919 dà alla stampa il periodico «L’amico del clero», organo della Federazione nata fra le associazioni del clero in Italia, della quale è a lungo presidente. A monsignor Orlandi è dedicata una strada nella zona di Scacciapensieri.
di Maura Martellucci e Roberto Cresti