Il 7 ottobre del 1947, da una specie di “gruppo d’assalto” di senesi che, al di là di ogni rigido schema, desiderava contribuire alla salvaguardia della tradizione e allo stesso tempo promuovere la definizione di un modello di appartenenza forte alla Festa e alla vita contradaiola e senese, viene fondato ufficialmente Il Comitato Amici del Palio (questa la definizione che si trova nel sito www.comitatoamicidelpalio.it).
Mi è sempre piaciuta la definizione di “gruppo d’assalto” perchè rende perfettamente l’idea di coloro che, come si suol dire, si misero intorno ad un tavolino, per aiutare, nell’immediato dopoguerra la ripresa del Palio, della dignità del Corteo Storico e, forse, per riportare dignità e tutelare la Festa. Un gruppo di senesi fatto di molti diversi giornalisti e scrittori, o comunque da coloro che si occupavano di comunicazione: Arrigo Pecchioli scriveva su “II Giornale del Mattino” con lo pseudonimo di Lionetto Santi; Giorgio Chiantini, Leo La Rosa, Nello Cortigiani, Aldo Lusini, Carlo Fontani, Giulio Pepi, Alberto Tailetti.
Si legge nell’art. 1 dello Statuto: “Il Comitato Amici del Palio non può svolgere nessuna attività commerciale o di lucro- Il Comitato Amici del Palio si propone di svolgere una attività intesa a promuovere iniziative dirette: allo studio ed alla soluzione dei problemi inerenti lo svolgimento della Festa , alla difesa della tradizione e della forma del rito paliesco ed alla tutela della sua originalità; a promuovere ed affiancare manifestazioni che si ispirino alla tradizione senese, organizzando anche attività culturali di informazione, quali convegni, mostre, dibattiti. alla divulgazione delle fonti ed all’illustrazione della storia e delle caratteristiche di Siena e delle Contrade. Il Comitato può svolgere attività di supporto agli altri organi istituzionali (quali Magistrato delle Contrade, Consorzio per la Tutela Palio ed Amministrazione Comunale) nel caso in cui questo lo richiedano e dopo aver sentito parere del Consiglio”.
Pochi anni dopo la sua fondazione, nel 1950, il neoComitato, con il supporto del Magistrato, si battè affinchè il Comune di Siena torni a premiare la comparsa della Contrada che più dignitosamente ed elegantemente sfila nel Corteo Storico, ripristinando e ufficializzando così il Masgalano (l’ultimo masgalano era stato assegnato nel 1719 e poi caduto in disuso). Il premio del masgalano è il punto finale di una riflessione che vuole porre rimedio ad un Corteo Sstorico “insciattito”, incentivando i monturati delle Contrade a tenere un comportamento consono alla circostanza e gli alfieri e tamburini a mostrare il meglio delle loro capacità di suonare e giocare con la bandiera. I giornali e la stampa dell’epoca testimoniano, infatti, numerose lamentele e critiche sullo stato indecoroso: i figuranti si muovevano in maniera confusa, non erano insolite nemmeno quattro “chiacchere” con gli amici allo steccato oppure trovarsi a bere ancora monturati. Fu importante, dunque, la reintroduzione del “masgalano”, il premio alla miglior comparsa perchè stimolò le Contrade a “riformare” al loro interno, a “ripensare” alla cultura del proprio popolo sul valore di tutto ciò che precede il minuto e poco più di corsa e sul giusto comportamento da tenere sul tufo quando “sei” la tua Contrada.
Nel corso degli anni il Comitato ha offerto in prima persona vari masgalani, per celebrare i 50 anni dalla sua fondazione, gli è stato dedicato il 16 agosto 1997, con il drappellone dipinto da Marco Borgianni e vinto dalla Giraffa.
E’ stato promotore di importanti iniziative quali la diffusione della cultura contradaiola all’interno delle scuole con il libro “Contrada è”, l’organizzazione di mostre come quella al Santa Maria della Scala “Bandiere, tamburi e costumi storici della Contrade”, la realizzazione della pubblicazione “Con loro batte il cuore di Siena”. Molte altre cose si potrebbero dire ma ricordo solo l’attività didattica che, a partire dal 2014, il Comitato, coadiuvato da storici e uomini di Contrada, svolge nelle scuole, per formare quelli che saranno i contradaioli di domani. Iniziativa tanto più importante, oggi, dove sempre meno si nasce e vive nel rione. E’ ai giovani, giustamente, che il Comitato guarda nella consapevolezza che ai bambini dei nostri giorni spetterà un domani impegnarsi nella salvaguardia della tradizione del Palio e delle Contrade. Soprattutto oggi e in questi tempi che viviamo dove il raccontare, tramandare e fortificare la tradizione renderà più facile attendere.
Maura Martellucci
Roberto Cresti