A Siena resta alta l’attenzione verso le dipendenza ed infatti in questi giorni si è concluso un importante ciclo di incontro nelle scuole, termina in modo positivo il progetto “Parliamo di droga” finalizzato alla prevenzione dalla dipendenza alle sostanze stupefacenti, promossa dall’assessorato alle Politiche Giovanili e all’Istruzione in collaborazione con gli istituti cittadini e con l’associazione “Candido” di cui l’ultimo step è stato quello conclusosi si Rossi con “Stupefatto”.
“Stupefatto – Avevo 14 anni, la droga molti più di me”, è una curiosa ed intrigante proposta teatrale curata e studiata da Itineraria Teatro con la partecipazione di Fabrizio De Giovanni e regia di Maria Chiara Di Marco, tratta dal racconto autobiografico di Enrico Comi.
Uno spettacolo importante che ha già qualche anno di vita ma che continua ad affascinare i ragazzi e sopratutto a farli riflettere, non per nulla nel 2013 Stupefatto ha ottenuto un riconoscimento da parte della Presidenza della Repubblica per l’alto valore civile e sociale e qualche anno dopo, nel l 2016 la compagnia Itineraria Teatro, con questa proposta, ha vinto il premio nazionale Enriquez 2016 per il miglior attore, la migliore drammaturgia e il miglior spettacolo.
Una riflessione in teatro sui temi dell’azzardo è indubbiamente un modo di far capire ai giovani spettatori quello che accade, nella commedia viene utilizzato un tono divertito ma molto efficace che conduce i giovani a percepire quello che accade quando si cade nel circuito delle dipendenza, il termine in tragedia è quello che forse nessuno si aspetta.
La scuola anche a Siena è impegnata massimamente nel quadro della prevenzione su tutte le dipendenza compresa quella della ludopatia che purtroppo comincia ad essere sempre più frequente tra i giovani.
E’ anche vero che a Siena sono pochissimi i casi di minorenni che giocano ma è pur vero che troppi sono a contatto con persone già colpite dalla dipendenza e questo può persino aumentare il rischio di intraprendere una cattiva abitudine.
In città la situazione giovanile non è allarmante ma questo non significa che l’educazione ad un gioco consapevole possa essere dimenticata anzi tanti sono gli esempi fattivi di attività per giovani o giovanissimi in modo che essi siano sensibilizzati al problema e abbiamo consapevolezza del rischio, è proprio la scarsa percettività del pericolo e del rischio che sembra essere una delle cause per cui si cade nelle dipendenze da azzardo.
Ai giovani da tempo piace l’azzardo digitale perchè lo conoscono attraverso la rete come quando con un semplice click si scoprono gli errori più comuni quando si scommette.