Il 28 maggio 1950 si corre a Siena un Palio straordinario per celebrare il quinto centenario della canonizzazione di San Bernardino. E’ il decimo straordinario corso nel Novecento, terzo nel dopoguerra. Il drappellone è opera di Bruno Marzi. Il mossiere sarà Guido Guidarini. L’estrazione delle Contrade avviene domenica 30 aprile e vede affacciarsi alle trifore le bandiere di Lupa, Aquila, Onda, Oca, Istrice, Nicchio, Pantera, Leocorno, Montone e Drago. Alla tratta vengono assegnati all’Aquila Stella; all’Onda Miranda; all’Oca Fato; al Nicchio Marco Polo; alla Pantera Orafo; alla Lupa Salomé; al Drago Lola; all’Istrice Popa (la grande favorita); al Leocorno Ribolla e al Montone Gaia. Il Montone, che monta subito Ganascia, disputa solo la prima prova, perché poi, per tutte le altre, è esentato per infortunio al cavallo. Oltre a questo evento particolare questo sarà davvero un Palio “straordinario” a partire dal fatto che sarà la prima Carriera alla quale è presente il Presidente della Repubblica: è Luigi Einaudi. Sarà il primo Palio in cui l’ordine di ingresso ai canapi viene determinato con la fiasca meccanica inventata da Luigi Sprugnoli. Sarà l’ultima corsa disputata da Tripoli Torrini, dettoTripolino: nella Lupa. Per Ganascia, che arriva a piedi sotto il palco dei giudici, sarà l’ultima vittoria: infatti Gaia, il cavallo che montava nel Valdimontone, vincerà scossa. In questo Palio, per la prima volta, si inizia a cronometrare il tempo della corsa durata un minuto e ventinove secondi.
Maura Martellucci
Roberto Cresti