Giovedì 9 marzo alle 21 in Accademia Chigiana torna “TRADIRE – Le radici nella musica” con il secondo appuntamento intitolato “Questi Balcani”. Sul palco del Salone dei Concerti di Palazzo Chigi Saracini (via di Città 89) sarà la volta della cantante croata di origini bosniache Lidija Dokuzovic e del polistrumentista istriano Goran Farkas. La serata di musica dal vivo e conversazione con i musicisti come sempre condotta da Stefano Jacoviello propone un percorso originale e pieno di sorprese nella tradizione musicale dei Balcani occidentali, volto a mostrare come sonorità arcaiche e moderne riescono ancora a dialogare e comunicare con il pubblico di ascoltatori al di là delle barriere linguistiche e culturali che hanno diviso le due sponde dell’Adriatico nell’ultimo secolo, fino alle soglie del Duemila.
Di là da Trieste si estendono terre che per secoli sono state semplicemente l’altra sponda di un unico mare Adriatico, una distesa di acqua chiara che invita ad essere attraversata. Popoli, dialetti, sapori si rincorrevano lungo le coste. Mentre sguardi sembravano cercarsi all’orizzonte, gettati fra oriente e occidente dal Conero alle montagne che spalleggiano Zara, dalle scogliere del Gargano alle mura di Dubrovnik, fino a stringersi come un nodo alla gola fra Otranto e Valona prima di sciogliersi verso lo Jonio una volta dominato dai greci.
Nell’ultimo secolo, quel mare si è trasformato in confine. Le storie e le memorie hanno cominciato a correre parallelamente indifferenti sulle due sponde, finché le grida di dolore di una guerra fratricida e insensata hanno rotto il silenzio. Ma insieme a quelle immagini strazianti, i media hanno cominciato a trasmettere musiche e canti che hanno presto inondato le nostre piazze, facendoci ritrovare quel modo di affrontare il senso della vita che di qua dall’Adriatico avevamo dimenticato.
I Balcani ci sono sembrati di nuovo vicini: questi Balcani, con il loro mescolio incessante di racconti e il riecheggiare di melodie che sulla stessa aria trovano sempre nuove parole per raccontare le diverse sfumature di uno stesso sentimento.
Lidija Dokuzovic, nipote di un cantastorie nata a Travnik in Bosnia e cresciuta in Croazia, ha seguito l’intrecciarsi dei canti lungo i Balcani occidentali. Dopo la dissoluzione della Jugoslavia, in un panorama segnato da nazionalismi esasperati, la sua pop band Afion è stata la prima a ricantare e incidere in un solo disco melodie provenienti da ogni regione della ex federazione. A Zagabria Lidija ha costituito e diretto ensemble vocali fra cui quello delle minoranze serbe e macedoni in Croazia e “Le Zbor”, il primo coro LGBTQ nei Balcani. Animatrice insieme ad Allan Skrobe del circuito internazionale di festival dedicati alla musica tradizionale intitolati “Ethno”, Lidija Dokuzovic si è trasferita a Malmö, in Svezia, dove continua a insegnare canto e produrre musica tornando sulle sue radici.
Goran Farkas è un polistrumentista e cantante istriano attratto già in tenera età dalle tradizioni musicali della sua terra, di cui oggi è uno dei più profondi conoscitori e divulgatori. Le componenti slave, italiane, montenegrine e istroromene che attraversano e tengono unita la cultura della penisola istriana risuonano nelle polifonie della sua cornamusa (mih), nel fraseggio dei doppi flauti e del suo violino. Cresciuto accanto a Dario Marusic, capofila della ricerca sulla prassi musicale tradizionale istriana e friulana, nel castello di Pazin Goran ha dato vita all’esperienza di TradinEtno, una associazione che promuove la conoscenza della musica tradizionale e la world music collegandola al rispetto dell’ecosistema ambientale di cui è spesso il riflesso. Proprio con TradinEtno, più di dieci anni fa ha incrociato il percorso di Lidija Dokuzovic.
L’appuntamento musicale è come di consueto preceduto a partire dalle 20:30 da una degustazione di vino abbinato alle musiche suonate a cura delle cantine Mansalto. Ascolto libero, ingresso gratuito. Si consiglia la prenotazione a biglietteria@chigiana.org, tel. 0577220922. Info www.chigiana.org.