E’ questo l’appello che fa la social media manager di URadio Melania Verde. L’emittente universitaria è nel mezzo di una campagna di fundraising per avere un futuro
Era il giugno del 2010 quando un piccolo gruppo di studenti dell’Università degli Studi di Siena e dell’Università per Stranieri di Siena decise di recuperare l’esperienza di Facoltà di Frequenza, prima radio universitaria italiana, e di creare URadio. In questi quasi nove anni di vita, la radio universitaria ha raccontato a studenti e non la vita di una città e degli Atenei senesi. Nel mezzo, un premio al concorso giornalistico Paolo Frajese, un servizio dedicato su LA7, l’affiliazione al network delle radio universitarie italiane RadUni, la creazione di un magazine online.
Ora questa esperienza è a rischio. A causa di problemi economici, URadio potrebbe chiudere. Per questo, i ragazzi impegnati nelle attività della radio universitaria hanno lanciato una campagna di fundraising, come ci racconta la social media manager dell’emittente Melania Verde.
Per quale motivo avete iniziato una campagna di fundraising?
«Ci siamo ritrovati con alcuni debiti, dovuti ad alcune vicissitudini passate, da dover sanare. Sostanzialmente, ci sosteniamo attraverso i bandi dell’Università e dell’Azienda Regionale Per Il Diritto Allo Studio Universitario. Un anno l’avviso pubblico del DSU non è stato bandito, poi ci sono state alcune mancate richieste di rimborso di fatture».
Com’è possibile contribuire?
«E’ possibile farlo attraverso la piattaforma Go Fund Me. I link sono nella sezione “Bio” della nostra pagina Instagram, sul nostro profilo Facebook e sul sito dell’Università».
Per chi non le conoscesse, quali sono le attività di URadio?
«Abbiamo un magazine arricchito da alcune rubriche fisse, la parte radiofonica e in più una serie di collaborazioni con l’Ateneo senese e le associazioni, per esempio la Corte dei Miracoli e l’ESN, per la copertura mediatica di eventi e iniziative».
La comunità studentesca vi sta aiutando?
«Sì, molto. Tanti studenti stanno donando e ci stanno dando una mano a diffondere la notizia della campagna di fundraising. Al momento, abbiamo raggiunto quasi la metà della cifra necessaria».
Nel caso raggiungiate l’obiettivo prefisso, cosa farete in futuro?
«Stiamo già pensando a iniziative, per esempio feste, per finanziarci. Continueremo poi a partecipare ai bandi».
Emilio Mariotti