Il rettore dell’Università di Siena, Angelo Riccaboni, a nome personale e di tutta la comunità universitaria, esprime cordoglio per la scomparsa di Antonio Melis, insigne studioso di letteratura ispanoamericana, per molti anni professore dell’Ateneo.
Ad annunciarne la morte, il professor Marco Bettalli, direttore del dipartimento di Filologia e critica delle letterature antiche e moderne: “Abbiamo appreso con infinita tristezza dell’improvvisa scomparsa di Antonio mentre si trovava i trovava in Bolivia, a La Paz. Grande studioso ancora attivissimo, grande animatore culturale e grande persona, aperta, disponibile, ironica, era una presenza insostituibile nella Facoltà di Lettere e Filosofia, che aveva contribuito a fondare nei lontani anni 70, e in questi ultimi anni nel nostro Dipartimento; ci mancherà molto”.
Ordinario di lingua e letteratura ispanoamericana, ha studiato a lungo la letteratura peruviana contemporanea, lavorando anche sugli autori dell’area antillana e traducendo buona parte dell’opera poetica del nicaraguense Ernesto Cardenal.
A partire dagli anni Duemila per Adelphi ha diretto l’edizione italiana completa delle opere di Jorge Luis Borges, insieme a Fabio Rodríguez Amaya e Tommaso Scarano. Accanto agli studi letterari, Melis ha portato avanti ricerche sulle culture indigene americane, indagando il rapporto tra oralità e scrittura, con particolare riferimento alla problematica ecologica. Per la casa editrice Gorée ha curato la collana “Le voci della terra”, dedicata alla poesia indigena, e “Impronte di parole”, che si occupa delle forme dell’improvvisazione poetica nel Mediterraneo e nell’America Latina. Ha pubblicato saggi monografici su Pablo Neruda, Federico García Lorca ed Ernesto Che Guevara.
Antonio Melis, in pensione dal 2012, aveva continuato a mantenere un contatto stretto con il suo Ateneo, con incarichi di insegnamento e con un intenso rapporto di scambio culturale con studenti e colleghi.