Archeologia e neuroscienze, l’homo sapiens domani all’Università

Il dialogo tra un genetista e un archeologo sulle possibilità offerte dalle più moderne metodologie di antropologia molecolare, utilizzate per la ricostruzione del profilo genetico e comportamentale delle popolazioni preistoriche: è la “Lezione a due voci” che si terrà domani, 28 novembre, all’Università di Siena nell’ambito della rassegna “Pianeta Galileo 2017”.
L’iniziativa, nell’aula magna del palazzo del Rettorato a partire dalle ore 10.30, vedrà Fabio Macciardi, professore di Molecular Psychiatry presso l’Università della California – Irvine (USA) e professore di Genetica medica all’Università di Milano, e Fabio Martini, professore di Archeologia preistorica presso l’Università di Firenze, confrontarsi sugli studi, attualmente in corso e a cui collabora anche l’Ateneo senese, sul profilo genetico di un giovane di 11-12 anni, sepolto 17.000 anni fa nella Grotta del Romito in Calabria. Lo studio del DNA e della morfologia cerebrale hanno consentito di ricavare tantissime informazioni e di ricostruire la storia di questo giovane cacciatore-raccoglitore paleolitico.
Introdurranno l’incontro dal titolo “Homo sapiens e preistoria cognitiva: un dialogo tra archeologia e neuroscienze”, insieme al rettore Francesco Frati, i professori Lucia Sarti e Stefano Campi, che coordinano le attività di Pianeta Galileo per l’Università di Siena.
“Pianeta Galileo 2017” è un programma di divulgazione scientifica promosso dalla Regione in collaborazione con le università toscane, con l’obiettivo di avvicinare i giovani alla scienza e alla ricerca, in modo semplice, diretto e comprensibile, stimolandone la curiosità e lo spirito critico.
L’appuntamento vuole essere un’occasione di confronto e dibattito su temi scientifici di interesse generale, ed è aperto alla partecipazione dei ragazzi, degli studenti e di tutti i cittadini interessati.
Per informazioni: numero verde 800.40.12.91 – www.consiglio.regione.toscana.it/pianeta-galileo/.

Butchering-scene-Nairobi-National-Museum_ninara