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Arrigo Pecchioli e gli amici del Palio

Il 14 dicembre 1922 nasce a Siena, nel rione del Nicchio (scrive lui stesso: “in quell’imbuto di strada ch ‘è via dell’Oliviero, proprio ove questa forma un gomito spezzato”) Arrigo Pecchioli. Figlio di Brunetta Chellini e Raffaello, autista meccanico di gran competenza e passione con officina in via Pantaneto, è in realtà un contradaiolo, appassionato, della Torre che gli ha anche intitolato una piazzatta che si apre su via di Salicotto. Giornalista, scrittore, storiografo, pubblica, anche con lo pseudonimo di Lionetto Santi, numerosi saggi sulla città di Siena e sul Palio. Su quest’ultimo argomento, a lui sempre molto caro, ricordiamo, tra i molti, la Storia delle Contrade di Siena del 1950 e Il Palio di Siena del 1980. Ha diretto la rivista La Contrada. E’ stato uno dei personaggi fondamentali per la rinascita culturale di Siena nel secondo dopoguerra, mostrando di amare la sua città anche nei lunghi anni romani, dove ha dato il suo grande contributo a importanti iniziative editoriali come l’Editalia, contribuendo al più vivo dei dibattiti nell’analisi dell’evoluzione delle Contrade nel corso dei secoli. Nell’ottobre del 1947, Pecchioli, insieme a Giorgio Chiantini, Leo La Rosa, Nello Cortigiani, Aldo Lusini, Carlo Fontani, Giulio Pepi e Alberto Tailetti fonda il Comitato Amici del Palio, desiderando contribuire alla salvaguardia della tradizione e con l’intento di riportare decoro al corteo storico, cosa che prende corpo nel 1950 con l’idea di riprendere, e dare pregio e importanza, al premio del Masgalano. Nel 1952, inoltre, mentre collabora con Mario Celli al giornale Il Campo, collabora con lui anche all’istituzione del premio Mangia, premio, ancora oggi assegnato, di riconoscenza cittadina per coloro che, senesi e “stranieri”, con la loro opera nei più disparati campi avessero portato alto il nome, l’onore ed il prestigio di Siena. Molto, ancora, potremmo dire su questo personaggio di rilievo della storia della nostra città, come sua grande conoscenza del pavimento del Duomo; è autore di una gustosa guida di Siena Vecchia ed inesauribile pozzo di memorie sul periodo del passaggio del fronte da Siena. Muore improvvisamente a Roma, il 29 marzo 1995.

di Maura Martellucci e Roberto Cresti 

Tilde Randazzo

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Tilde Randazzo

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