Rimangono pochi giorni per vedere come si restaura un capolavoro dell’arte. Chiuderà infatti il 9 gennaio l’iniziativa “Dentro il restauro. Alla scoperta dell’opera d’arte” al Santa Maria della Scala. L’antico spedale senese si è trasformato in un laboratorio di restauro permanente accessibile ai visitatori, che possono seguire in diretta il recupero di due opere di Ambrogio Lorenzetti: Il polittico di San Pietro in Castelvecchio e La Maestà e storie di San Galgano. Il perché siano proprio due “creature” del pittore morto per la peste del 1348 è presto detto: nel 2017 Siena ospiterà una grande mostra che celebrerà il genio trecentesco. I restauri che possiamo vedere saranno i primi due di una serie che cercherà di riportare al massimo splendore le creazioni pittoriche del Lorenzetti. Nel 2016, per esempio, inizieranno altri due cantieri: il primo nella chiesa di San Francesco, volto al recupero degli affreschi dell’antica sala capitolare dei frati francescani; il secondo nella chiesa di Sant’Agostino, nel cui capitolo il pittore dipinse un ciclo di storie di Santa Caterina egli articoli del Credo.
Per altri due sabati, il 2 e il 9 gennaio, sarà possibile approfondire lo studio delle opere prenotando la visita guidata con un restauratore.
La mostra che seguirà verrà allestita da tre curatori scientifici: Alessandro Bagnoli della Soprintendenza alle Belle Arti di Siena, Arezzo e Grosseto; Max Siedel, direttore emerito del Kunsthistorisches Institut in Florenz/Max-Planck-Gesellchaft; Roberto Bartalini, professore di Storia dell’arte medievale all’Università di Siena. Secondo quest’ultimo i restauri devono essere visti come parte di un vero e proprio percorso di conoscenza, visto che alcuni passaggi della vita del Lorenzetti sono ancora oscuri, tanto che al momento non esiste una monografia scientificamente attendibile sulla sua opera. Nel tempo l’attenzione degli storici dell’arte si è concentrata soprattutto sul ciclo del Buon Governo e del Cattivo Governo, quindi l’intero percorso artistico del pittore senese non è stato ancora coperto. La mostra proverà a colmare tutte le lacune sulle sue evoluzioni pittoriche e per fare ciò sono stati invitati a cooperare, prestando dipinti di loro proprietà, alcuni dei più importanti musei del mondo, come il Louvre di Parigi o la National Gallery di Londra.
“Dentro il restauro” è promosso da Comune di Siena, Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Arezzo e Grosseto, Arcidiocesi di Siena, Università degli Studi di Siena, Università per Stranieri di Siena, ed è realizzato in collaborazione con l’Opera della Metropolitana e Civita. L’iniziativa rientra nel programma di Siena Capitale Italiana della Cultura 2015.