Castellina in Chianti omaggia uno dei suoi più celebri galletti. A dire il vero, non si tratta di un vero e proprio galletto, ma di una figura, che ha fatto di Castellina, una seconda casa: Leo Ferré, artista monegasco polivalente, che ha passato gli ultimi anni della vita proprio sulle colline del Chianti.
In occasione dei trent’anni dalla sua scomparsa, dunque, l’amministrazione si è unita ed ha organizzato una mostra, dal 23 luglio fino al 3 novembre alla Rocca di Castellina, curata dal pittore belga Charles Szymkovicz, grande amico di Leo Ferré. Il titolo della mostra è “L’eternité de la fureur”.
“In realtà avremo tre artisti in unica mostra – spiega il vicesindaco di Castellina in Chianti, Giuseppe Stiaccini -, perché oltre all’arte di Szymkowicz, avremo anche una selezione di fotografie di Hubert Grooteclaes, altro maestro, venuto a mancare nel 1994 e molto legato al pittore belga”.
Durante la presentazione, Charles Szymkovicz, ha avuto modo di raccontare numerosi aneddoti dell’amico Ferré, dai quali ha potuto poi prendere spunto per la realizzazione delle opere d’arte.
“Già il titolo della mostra è un gentile omaggio al maestro Ferré – racconta Szymkovicz -, perché ho, di fatto unito i titoli di due sue canzoni: L’eternité e La fureur, ovvero l’eternità e il furore. Ho scelto queste due non a caso, perché credo che Leo Ferré sia un artista che rimarrà nella memoria, nonostante il suo carattere folle, che lo ha sempre contraddistinto”.
Pietro Federici
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