Dopo cinque anni di lavoro delicatissimo e di interventi conservativi, torna a casa nei Musei Civici di San Gimignano il Crocifisso di Benedetto da Maiano. L’opera, risalente alla seconda metà del quindicesimo secolo, da oggi torna esposto per tutti i residenti e turisti dopo 5 anni trascorsi nel laboratorio del settore restauro scultura lignea policroma dell’Opificio delle Pietre Dure a Firenze che ha svolto un intervento di messa in sicurezza sulla scultura, provvedendo all’adesione e al consolidamento dei distacchi e dei sollevamenti di colore e al successivo monitoraggio dei movimenti strutturali dell’opera.
All’intervento conservativo, iniziato nel luglio 2019, ha provveduto direttamente l’Opificio, senza costi a carico dell’amministrazione comunale, mentre le attività di movimentazione, trasporto e allestimento dell’opera nella sala grande della Pinacoteca, sono avvenute con il coordinamento e l’impegno finanziario di Opera Laboratori, soggetto gestore dei Musei Civici di San Gimignano.
Il cristo ligneo policromo, di proprietà dell’Azienda Usl Toscana sud est, destinato probabilmente fin dall’origine alla corsia maschile dello Spedale di Santa Fina, rimase in quella collocazione fino agli anni Settanta del Novecento, quando, a seguito di lavori alla struttura, venne trasferito nell’adiacente abitazione delle suore. Scomparso e pressoché dimenticato, nel 1994 è stato oggetto di una vera e propria riscoperta e del successivo deposito presso i Musei Civici di San Gimignano.
Restaurato nel 2001, a spese dell’amministrazione comunale, a conclusione dell’intervento e dopo alcuni anni di gestazione, la mostra “Benedetto da Maiano a San Gimignano. La riscoperta di un crocifisso dimenticato”, ha completato l’iter che, dal ritrovamento dell’opera, aveva condotto alla sua valorizzazione, permettendone, dopo la conclusione della mostra, l’esposizione in permanenza presso la civica Pinacoteca.
“La cura del patrimonio – affermano il sindaco Andrea Marrucci e il vicesindaco con delega alla cultura Niccolò Guicciardini – è un punto cardine del nostro mandato; finalmente, grazie al sapiente lavoro dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, che ringraziamo, cittadini e ospiti potranno nuovamente ammirare da vicino la scultura all’interno della civica Pinacoteca”.
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