“Non abbiamo bisogno di portoni spalancati o altre facilonerie. Adesso siamo sulla soglia ed attendiamo. Se ci verranno chiesti dei passi in avanti lì faremo”.
Stefano Di Bello, responsabile di Opera su Siena, parla alla stampa qualche minuto dopo il suo intervento durante la lectio magistralis di Barbara Jatta che ha inaugurato la seconda edizione del Master in management del patrimonio culturale. E nella testa dei giornalisti presenti ci sono ancora le sue dichiarazioni di poco prima: “rinnovo la mia disponibilità a collaborare con le istituzioni cittadine”.
Il segnale di distensione è chiaro ed è stato mandato al sindaco di Siena Luigi De Mossi ad un mese dal doloroso addio di Opera al Santa Maria della Scala. Il motivo? “Facciamo impresa e non possiamo chiudere le porte a nessuno. Siamo per il dialogo – continua Di Bello-. E siccome si chiede ultimamente la pace, credo che questa noi la dobbiamo cercare anche nella quotidianità”. Di Bello aggiunge: “Questo è il nostro stile di lavoro. Se si presenteranno delle opportunità le coglieremo”.
Il Santa Maria della Scala resta ad ora un capitolo chiuso, anche se si attende di conoscere come finirà il bando per la gestione del bookshop. “Cito l’Apocalisse: le cose del passato sono passate, ora ne sono nate di nuove – prosegue il responsabile di Opera -. Ci concentreremo quindi su altro, sull’Opera del Duomo ad esempio dove stiamo lavorando alla comunicazione per la nuova Scopertura del Pavimento”.
MC