Basta chiudere gli occhi per un momento, la musica giusta che ti fa vibrare l’anima e quel pizzico di fantasia con cui tutti dovremmo imparare a vivere: ecco, basta poco per ritrovarsi in una storia di Victor Hugo, circondati da atmosfere parigine e dal forte messaggio racchiuso nelle parole di “Notre Dame de Paris“. Questo è ciò che vedremo stasera alle 20.30 sul palco del Teatro dei Rozzi e il 18 giugno al Teatro Florida di Firenze con “Notre Danse” una rivisitazione in chiave hip hop di questo capolavoro e che porta in scena temi di estrema attualità raccontati dai ragazzi di Fundanza nel miglior modo che conoscono: la danza.
Dal Bangladesh, un ragazzo si ritrova a Siena, immerso in una società indifferente che preferisce chiudere gli occhi, che lo emargina, che chiude gli occhi di fronte alle difficoltà e chiude la mente, purtroppo, di fronte al diverso. Un gobbo dei nostri tempi, quindi, che non presenta handicap fisici ma che non riesce ad inserirsi in un meccanismo già avviato e vive l’emarginazione che oggi, se ci guardiamo bene intorno, sta dilagando in ogni angolo della nostra società.
Ad aprirgli le porte è proprio “La Corte dei Miracoli“, il centro culturale che ospita anche Fundanza ed è attivo a Siena ormai da anni per accogliere artisti, formare stranieri, unire tutti quelli che sentono il bisogno di conoscere e condividere altre realtà ma che, purtroppo, viene spesso discriminato. E sul palco dei Rozzi, questa sera, con la direzione artistica di Mimma Barra e Maicol Ortega Diaz, a colpi di hip hop, break dance, danza classica e con l’arma segreta della giocodanza, tutti gli emarginati, i diversi, i matti, i “diversamente artisti” difenderanno il loro covo, la loro casa, la loro seconda famiglia.
Fundanza nasce nel 2002 dal lavoro di Mimma Barra a cui si è aggiunto Maicol Ortega Diaz, una realtà che dura ormai da 14 anni e che ha abbracciato decine e decine di piccoli ballerini e ballerine che si sono avvicinati al mondo dell’urban style, alla cultura hip hop, poco conosciuta, ma frutto di valori sani e strumento per stringere legami saldi, sempre nel rispetto dell’altro. E’ proprio questo che Mimma e Maicol, con il ballo, hanno sempre voluto trsamettere ai ragazzi che hanno mosso anche solo un passo nella loro palestra, creando un ambiente sano, divertente e sempre disposto ad accogliere tutti: in sala, di fronte a quello specchio, non è importante chi sei o da dove vieni. L’importante è ciò che provi.
(Foto di Beat Nic)
Arianna Falchi
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