Se c’è un artista abbinabile a Poggibonsi quello è Giuseppe Calonaci. Il suo rapporto con la città si fa sempre più forte grazie alla donazione che ha fatto di due dipinti all’Accabì. Orizzonti blu e Giallo come notizia, sono due oli su tela formalmente acquisiti a patrimonio pubblico.Le opere erano state esposte durante la mostra “A Cavallo dell’anno – Double Art”, allestita dagli Estrosi. Il Calonaci poi viene dalla prima monografica nella propria città. L’esposizione “Astratto-Concreto Parete Occupata” ha infatti raccontato il suo percorso artistico, dove, dice lo storico dell’arte Marco Menguzzo, abbiamo «l’inclusione del concetto spaziale all’interno dell’opera».
Calonaci è artista poggibonsese tra i più noti del movimento astratto italiano, attivo dagli anni Cinquanta nella pittura, nella scultura, nell’architettura e nel design. Le sue mostre hanno attraversato l’Italia, l’Europa, il mondo intero: da Parigi a Montreal, da Ottawa a Tokyo, a Rio de Janeiro, al Messico, a San Pietroburgo. Le sue opere sono presenti in numerosi spazi, pubblici e privati. Tanti son i premi e i riconoscimenti ricevuti. Nel 2010 ha ricevuto il premio internazionale “Le Muse” nel simbolo di Erato. Un premio che lo accomuna, fra gli altri, a Henry Moore, Marc Chagall, Giò Pomodoro, Fernando Botero.
«Ringrazio a nome della città di Poggibonsi il maestro Calonaci. Lo ringrazio per questo gesto che è prova ulteriore della sua generosità artistica e del suo attaccamento alla comunità poggibonsese di cui è parte integrante». Queste le parole dell’assessore alle Politiche Culturali Nicola Berti che prosegue: «Giuseppe Calonaci è un artista poggibonsese che ha portato il nome di Poggibonsi fuori dai confini locali ma che sempre è stato profondamente legato alla sua città. Questa donazione contribuisce a valorizzare e ad incrementare il nostro patrimonio artistico, continuando una bella tradizione propria di tanti artisti, poggibonsesi e non, che in diverso modo hanno mostrato di amare Poggibonsi. Penso alle opere in precedenza donate da Bozzolini, da Chiti, da Iozzi ma anche al patrimonio di arte contemporanea che sul nostro territorio passa da Paladino a Kiki Smith che hanno lasciato qui le loro opere».